Eventi
Lunedì 24 giugno 2024 in occasione della festa di San Giovanni Battista patrono di Torino i Musei Reali restano eccezionalmente aperti dalle 9 alle 19 con ultimo ingresso alle ore 18. Oltre alla collezione museale permanente il pubblico potrà ammirare l’esposizione Guercino. Il mestiere del pittore che fino al 28 luglio propone nelle Sale Chiablese più di 100 opere del maestro emiliano e di artisti coevi provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni tra cui il Prado e il Monastero dell’Escorial e la mostra archeologica La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte che celebra i 300 anni del Museo di Antichità allestita fino al 10 novembre nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabauda. La giornata di chiusura settimanale è differita a mercoledì 26 giugno a eccezione della rassegna L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro. Per l’ultima settimana di apertura infatti la mostra dedicata al celeberrimo disegno del Maestro di Vinci ospitata nelle due sale caveau della Biblioteca Reale è aperta ininterrottamente fino a domenica 30 giugno 2024 dalle 9 alle 19. Mercoledì 26 giugno l ingresso alla mostra avverrà esclusivamente da Piazza Castello 191 con acquisto dei biglietti solo online al link Biglietto di ingresso alla mostra L Autoritratto di Leonardo alla Biblioteca Reale CoopCulture. L’esposizione L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro presenta oltre 60 opere delle quali 15 originali di Leonardo tra cui spiccano 6 fogli del Codice Atlantico realizzati in Francia nel periodo in cui disegnava il suo celebre Autoritratto ed è arricchita da numerosi prestiti accordati da prestigiose istituzioni italiane e da collezioni private con testimonianze originali dell’attività del Maestro negli ultimi anni della sua vita che difficilmente sarà possibile rivedere accostati. Il percorso è completato da una nutrita selezione di dipinti disegni incisioni matrici calcografiche e fotolitografie che documentano la fortuna del celebre disegno di Torino e del volto del Genio dal Cinquecento al Novecento.
dal: 20 giu, 2024 al: 26 giu, 2024Palazzo Madama presenta dal 20 giugno al 9 settembre in Corte medievale la mostra Teatri e teatrini. Le arti della scena tra Sette e Ottocento nelle collezioni di Palazzo Madama dedicata alla storia del teatro e al mondo complesso che si muove nel Settecento e nell’Ottocento intorno alla messa in scena degli spettacoli in tutte le sue forme dai raffinati teatri di corte agli apprezzati teatrini di marionette. Il teatro d’opera in musica ha esigenze spettacolari diverse che variano a seconda dei tempi degli ambienti del pubblico e delle organizzazioni teatrali. Non sono solo i testi e le musiche a determinare il successo di un’opera: molto dipende dall’originalità delle scenografie e dalle macchine sceniche dalla ricchezza dei costumi e delle decorazioni. Nel Settecento le mutazioni di scena definite comparse dovevano essere molte meravigliose e varie nonostante alcuni teorici le ritenessero un motivo di distrazione dall’ascolto della musica. Il principe e l’impresario sapevano bene che le scene erano elemento essenziale di richiamo nei teatri di corte come nei teatri pubblici e la loro realizzazione era inserita in un sistema economico in delicato equilibrio. Nell’Ottocento gli spettacoli presero a circolare in un tessuto teatrale allargato in cui la stessa opera veniva rappresentata contemporaneamente in sale e città diverse. I teatri non erano più privilegio di pochi si moltiplicavano numerosi sul territorio ed erano affollatissimi. Per il carnevale del 1858 a Torino si diedero ben 28 opere in musica in cinque teatri nel 1860 si rappresentarono 46 opere in nove sale. E la città contava allora circa 200.000 abitanti. La mostra dà conto di questa varietà. Si apre con il dipinto di Giovanni Michele Graneri che ritrae l’interno del Teatro Regio di Torino nel 1752 durante la rappresentazione del Lucio Papirio con gli attori cantanti e l’orchestra in primo piano. Presenta un nucleo di disegni di mano delle varie dinastie di scenografi che nei secoli sottoposero le loro invenzioni agli autori dei libretti e ai compositori per poi passare alla realizzazione pratica degli apparati scenici. Dalle opere di Filippo Juvarra legate al teatro romano del cardinale Ottoboni e all’attività per il Teatro Regio di Torino contenute nei primi due volumi di disegni dell’architetto messinese ai bozzetti scenografici dei Galli da Bibiena dei fratelli Bernardino Fabrizio e Giuseppe Galliari di Pietro Gonzaga e di Romolo Liverani realizzati per i teatri di Torino Milano e Parma dal 1750 a tutto il secolo successivo. Accanto ai disegni si potrà ammirare il ventaglio raffigurante il Teatro Regio e il Teatro Carignano con i palchi e i nomi degli occupanti nella stagione teatrale del 1780 1781.
dal: 18 giu, 2024 al: 21 set, 2024A seguito di un’importante opera di restauro della copertura lo scorso giugno riapriva l Ecomuseo del Rame di Ronco Canavese in Valle Soana nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso. La Fucina da Rame sito storico di grande importanza risalente al XVIII secolo fu trasformata dal Parco in un laboratorio di visita esperienziale entrando a fare parte del complesso degli Ecomusei della Provincia di Torino e facendo sì che si potesse ripercorrere le antiche fasi della lavorazione del rame attività di rilevante importanza per la zona. La Fucina utilizzata per la produzione di oggetti in rame svolge infatti e da sempre un ruolo molto significativo nell economia locale e oggi rappresenta un patrimonio culturale e storico che merita di essere preservato e valorizzato. Con il Comune di Ronco Canavese e le Associazioni locali grazie al sostegno economico della Fondazione Compagnia di San Paolo il Parco Nazionale Gran Paradiso ha sostenuto un progetto di valorizzazione della Fucina da Rame con l’obiettivo di riportare l’attenzione su uno straordinario bene culturale che potrà nel tempo attrarre nuovi flussi e creare opportunità di sviluppo sostenibile per la comunità locale. Durante la stagione 2024 la Fucina è aperta al pubblico secondo un calendario predefinito che fornisce agli appassionati di natura e non solo l’opportunità di addentrarsi nella storia e nelle tradizioni del territorio. Da metà giugno a metà settembre sarà quindi sempre possibile per i gruppi da 15 a 25 persone prenotare una visita guidata un’escursione o un laboratorio. Per informazioni e prenotazioni: e mail: [email protected] Tel. 39 0124 817377.
dal: 8 giu, 2024 al: 8 ott, 2024Da martedì 11 giugno cittadini e turisti potranno nuovamente esplorare una delle pagine più significative della storia della nostra città. Riapre al pubblico il Museo civico Pietro Micca e dell Assedio di Torino del 1706 chiuso dallo scorso 26 febbraio per interventi di manutenzione straordinaria.Nello specifico i lavori hanno interessato tutti i serramenti della sala mostre sostituiti e automatizzati per permettere una migliore climatizzazione degli ambienti e una fruizione più confortevole da parte del pubblico. Contestualmente si è provveduto alla manutenzione dell’intero piano di calpestio delle gallerie interventi resi possibili e a cura dell’Associazione Amici del Museo e a un’ottimizzazione dell’allestimento espositivo.
dal: 6 giu, 2024 al: 6 giu, 2025Chiude lunedì 10 giugno 2024 la mostra Liberty. Torino capitale allestita nella Sala Senato di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica di Torino che sta raggiungendo il traguardo di 90.000 visitatori in circa 7 mesi di apertura al pubblico con una media giornaliera di 460 persone. Per l’occasione venerdì 7 giugno alle ore 15:45 e alle 17:00 il Direttore di Palazzo Madama Giovanni Carlo Federico Villa sarà lieto di accompagnare i visitatori in due visite guidate speciali e gratuite. L’esposizione a cura di Palazzo Madama e della SIAT Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino con la collaborazione di MondoMostre racconta con un centinaio di opere il fondamentale ruolo di Torino per l’affermarsi del Liberty un’arte che nella capitale sabauda diviene il fulcro di una storia che travolge ogni aspetto della vita e della società definendo un’esperienza architettonica e artistica che dalle suggestioni torinesi si diffonderà in tutto il mondo. La mostra è articolata in cinque sezioni con un allestimento emozionante e coinvolgente che affronta ogni aspetto delle manifestazioni artistiche del Liberty consentendo al visitatore di comprendere i meccanismi della creazione architettonica ed estetica siano esse di architettura di design d’interni pitture sculture lavori grafici o di decorazione oggetti d’uso testi letterari poesia o musica tutti lavori caratterizzati dalla particolarissima linea strutturale della natura generatrice eterna di forme.
dal: 4 giu, 2024 al: 11 giu, 2024La mostra Viaggiando oltre il perimetro dell immagine a cura di Lorenzo Bruni presenta dal 4 al 26 maggio 2024 le ricerche degli artisti Corrado Bonomi Gianni Cella Piero Gilardi Plumcake Cella Pallotta Ragni e Aldo Spoldi in un dialogo fra opere realizzate in differenti anni e attraverso diversi media installativi. L’intento dell’esposizione è quello di proporre un intervento pensato appositamente per l occasione ovvero capace di confrontarsi con gli spazi fortemente connotati del settecentesco Palazzo Saluzzo Paesana di Torino. Gli obiettivi della mostra sono quelli di fare luce sulle attitudini di ricerca degli artisti presentati che affondano le loro radici nelle istanze di rinnovamento del 68 e poi degli anni 90 e sui loro temi con cui puntano a trovare un equilibrio tra categorie normalmente considerate oppositive come: naturale artificiale artigianale industriale solitudine moltitudine intimo pubblico politico poetico pittorico scultoreo. Il progetto sostenuto da Gruppo Zenit vede la diretta collaborazione degli artisti e della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi non solo per l ideazione del percorso espositivo ma anche per la realizzazione della pubblicazione realizzata da Umberto Allemandi Editore.
dal: 3 mag, 2024 al: 30 mag, 2024In occasione del 25 aprile è in programma un’apertura straordinaria della mostra Giorgio Griffa. Una linea Montale e qualcos’altro e del parco del Castello di Miradolo. La mostra in programma fino al 25 dicembre 2024 si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura di Giorgio Griffa tra i principali esponenti a livello internazionale della ricerca pittorica contemporanea coinvolgendo tutti gli spazi del Castello alcuni per la prima volta e del suo parco. Prodotta dalla Fondazione Cosso e dalla Fondazione Giorgio Griffa la mostra curata da Giulio Caresio e Roberto Galimberti è stata ideata e progettata con Giorgio Griffa che ha anche realizzato alcune opere site specific appositamente per l’occasione. Il Parco del Castello ha riaperto dopo l’avvio dell’imponente progetto di restauro che sta coinvolgendo gli spazi del parco storico della serra neogotica e dell’antica casa del custode nell’ambito del progetto Storia di una rinascita con cui la Fondazione Cosso ha ottenuto i fondi del PNRR del bando del Ministero della Cultura dedicato ai parchi e ai giardini storici finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU. Per chi lo desidera è possibile prenotare con anticipo i cesti da picnic di Antica Pasticceria Castino con ritiro il giorno stesso alla Caffetteria del Castello tra le 12 e le 12.30.
dal: 24 apr, 2024 al: 31 dic, 2024Il Museo Nazionale del Cinema celebra Tonino De Bernardi l autore d avanguardia torinese con una mostra che esplora la sua straordinaria carriera e influenza nel panorama del cinema sperimentale nazionale e internazionale. Ospitata dal 24 aprile al 9 settembre 2024 al piano di accoglienza della Mole Antonelliana Tonino De Bernardi. Il cinema senza frontiere è a cura di Alberto Momo e sarà possibile visitarla gratuitamente durante gli orari di apertura del museo. Figura iconica del cinema indipendente profondamente connessa alla città di Torino De Bernardi è un narratore che ha saputo catturare l essenza della vita con il suo cinema libero e mai banale. La mostra organizzata in sinergia con la Cineteca del Museo e il Cinema Massimo offre un immersione completa nell universo creativo di De Bernardi ed è parte di un progetto articolato che prevede: la conservazione e la digitalizzazione delle sue opere che contano ad oggi più di un centinaio di film l allestimento di una mostra una performance teatrale la pubblicazione di un volume inedito e una retrospettiva nonch una selezione di opere sottotitolate per la circuitazione. Sessant anni di storia di un cinema vivo e stimolante. Con questa mostra il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a uno dei più rappresentativi autori del nostro territorio sottolinea Enzo Ghigo presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. La conservazione del patrimonio è uno degli asset fondamentali del museo volto alla valorizzazione delle nostre collezioni che spaziano in tutti gli ambiti fornendoci in questo caso la possibilità di dare voce a uno dei più importanti interpreti di quell’avanguardia artistica che trasversalmente ha reso celebre il Piemonte in tutta Europa a partire dalla seconda metà degli anni ’60 . Divisa in due sezioni La casa e Il mondo o Qui e l’altrove la mostra offre una visione duale della poetica cinematografica di De Bernardi. Una prima parte rivela il lato più intimo del regista i suoi esordi con una raccolta di primi piani e ritratti che sottolineano la sua sensibilità artistica e profondamente umana. La seconda esplora i viaggi e le esperienze che hanno plasmato il suo cinema con un taglio più documentaristico il suo rapporto complesso con le produzioni i progetti non realizzati e le fotografie dai set delineando un’identità chiara e distintiva forte di una cifra stilistica senza costrizioni. A legare le due sezioni è l’esposizione della sua strumentazione di lavoro: cineprese per diversi formati di pellicola telecamere analogiche e digitali per far conoscere la sua filmografia attraverso l’aspetto materiale e povero del cinema indipendente e 60 anni di evoluzione tecnologica. La mostra è resa accessibile ai visitatori con disabilità sensoriale grazie a un video introduttivo in Lingua dei Segni Italiana LIS e a contenuti audio in italiano e inglese accessibili tramite QR lungo il percorso di visita.
dal: 24 apr, 2024 al: 1 ott, 2024Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1 la mostra Ayrton Senna Forever in programma al MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024 raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera dalla prima Formula Ford all’ultima Williams. Le vetture saranno corredate da documenti pubblicazioni e memorabilia: tra questi la più completa raccolta delle tute da corsa e dei caschi del pilota e un’ampia selezione di tutte le pubblicazioni uscite nel mondo su Ayrton Senna. Il filo rosso della carriera sportiva del pilota si arricchisce di elementi intimi e personali restituiti al pubblico attraverso l’ampia documentazione riunita negli spazi del Museo dell’Automobile. Tra filmati in Super8 e installazioni audiovisive spiccano le centinaia di fotografie scattate dai più grandi autori dell’epoca che contribuiscono a costruire un ritratto a tutto tondo di Ayrton Senna: dall’amico e fotografo Angelo Orsi a Keith Sutton da Ercole Colombo a Bernard Asset da Steven Tee a Rainer Schlegelmilch. E sono già passati trent’anni. Ma il mito di Ayrton Senna è sempre più vivo. Lo riportiamo tra noi con una rilettura monografica di ampia visione curata da Carlo Cavicchi: la mostra il testo i talk. Ayrton Senna Forever è un palinsesto narrativo appassionante e rigoroso che proietta sul Mauto la storia e le vicende di Ayrton Senna grande brasiliano straordinaria e inarrivabile figura pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine che lo ha trasfigurato nell’epica icona di s stesso proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca dice Benedetto Camerana Presidente Museo Nazionale dell’Automobile.
dal: 23 apr, 2024 al: 5 ott, 2024Le statue di dei e faraoni della Galleria dei Re del Museo Egizio saranno protagoniste a partire dal 23 aprile di un nuovo allestimento temporaneo nell’atrio e sotto le arcate del Museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze dal titolo Verso la nuova Galleria dei Re . L’esposizione frutto della collaborazione tra le due istituzioni offrirà fino a ottobre ai visitatori una suggestione dell’origine del Museo 200 anni fa quando arrivarono a Torino le grandi sculture di faraoni e divinità. Nel 1823 queste infatti assieme a migliaia di reperti della collezione Drovetti varcarono la soglia del palazzo barocco che oggi ospita il Museo Egizio e l’Accademia delle Scienze e furono sistemate al piano terreno e nella corte. Un anno dopo nacque a Torino il primo Museo Egizio al mondo. L’allestimento richiama la posizione originale delle statue nei cortili dei grandi templi dell’antico Egitto dove le divinità e i faraoni pur manifestando la propria ieraticità e autorevolezza mantenevano uno stretto legame con i fedeli. In questo nuovo allestimento il visitatore potrà cogliere dettagli dei reperti che prima non erano fruibili come le iscrizioni geroglifiche sulla parte alta del trono della statua di Tutmosi I o come la parte posteriore del copricapo del sovrano Horemheb o il suo naso che da lontano dà la falsa impressione di essere all’insù a causa di un restauro ottocentesco. La maggiore vicinanza alle statue permette al visitatore di fruirle meglio senza nulla togliere alla loro imponenza. Da 200 anni Museo Egizio e Accademia delle Scienze condividono il palazzo barocco già Collegio dei Nobili intrecciano attività iniziative studi e ricerche condividono uomini e studiosi da Bernardino Drovetti a Jean Fran ois Champollion e persino alcuni direttori dell’Egizio: da Ernesto Schiaparelli a Silvio Curto ma soprattutto sono chiamati insieme a mantenere e valorizzare un patrimonio di collezioni e di storia.
dal: 19 apr, 2024 al: 19 lug, 2024