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Il mondo della tecnologia sta cambiando così velocemente che ogni esperienza si modifica proiettandosi in un futuro alla Blade runner . Tanto che oggi persino una mostra d arte rivoluziona il suo stato d essere e per essere fruita necessita di smartphone reti Qr. E l ultima trovata dell artista Silto ovvero l ingegnere Carlo Siletto nato a Torino da una famiglia di valori antichi ma dalla mentalità moderna e questa apparente contraddizione mi ha sempre accompagnato e guidato dal titolo Silto Experience: fermati osserva pensa e in programma dal 23 ottobre al 14 novembre presso Spazio Lancia all interno del Palazzo di via Lancia. L’esposizione si propone come percorso esperienziale e interattivo ed è composta da 30 opere riduttivo chiamarli semplicemente quadri definibili come oggetti d’arte a metà tra pittura e scultura poesia e comunicazione. Silto ingegnere entrato nel mondo dell’arte solo da qualche anno si propone con essi di stimolare gli spettatori attraverso un viaggio cui tutti sono invitati dai professionisti agli amanti dell’arte fino ai non addetti ai lavori agli adulti e ai bambini. Legno tela specchi plexiglas ma anche video emozionali e trailer di presentazione delle opere esposte sono la materia di cui si nutre la mostra ed è attraverso di essa che l’essere umano calato nelle contraddizioni e nelle storture della società moderna torna a essere assoluto protagonista. Silto Experience: fermati osserva pensa si fonda sul principio di interattività. La reciprocità tra artista e visitatore non si manifesterà solo nella realtà aumentata dei Qr Code grazie ai quali si potranno ottenere numerose spiegazioni supplementari sui propri device e nella possibilità di creare la propria opera d’arte con l’ausilio di un software per poi vederla crescere realizzarsi fisicamente e diventare un’unica grande opera collettiva esposta con una sorpresa aggiunta dall’artista a fine mostra.
dal: 18 ott, 2021 al: 11 dic, 2021Il coraggio di ricopiare Michelangelo di interpretare il Canova di tatuare e rivedere la scultura classica con un tocco di genialità che guarda al passato riflettendo sul presente. Sono le sculture giganti di Fabio Viale l’artista torinese classe 1975 che con le sue opere ha già conquistato il mondo da New York a Berlino dal 14 ottobre al 9 gennaio 2021 protagonista di una grande mostra allestita negli spazi dei Musei Reali dal titolo In between e curata da Filippo Masino e Roberto Mastroianni. Sia nella parte esterna e quindi gratuita sia nelle diverse sale in cui dominano statue decisamente a tema. Come in primis l’opera inedita Lorica piazzata in Armeria Reale e dedicata Fedez. Si tratta infatti di un’armatura all’antica in marmo rosa perfettamente indossabile realizzata sulla base di una scansione tridimensionale ad alta risoluzione del corpo del noto rapper che si è prestato a un gioco sul tema dell’eroizzazione del personaggio pubblico. E c’è di più molto presto uno di questi giorni Fedez approderà a Torino per misurare la sua originale armatura. Proseguendo nel percorso Fabio Viale tiene a fare una presentazione speciale della sua Amore e Psiche. un’opera inedita che domina il Salone delle Guardie Svizzere e replica il capolavoro neoclassico del Canova stravolgendone la lettura attraverso la tatuatura del corpo femminile con i motivi nuziali delle spose mediorientali suggerendoci una quanto mai attuale riflessione sulla condizione della donna nel contesto geopolitico attuale intorno ai temi di conquista sofferenza e salvezza. Amore e Psiche è una scultura a cui avevo iniziato a lavorare diversi mesi fa per la quale avevo immaginato dei meravigliosi tatuaggi giapponesi racconta l’artista Fabio Viale . Ma alla luce dei recenti fatti in Afghanistan ho sentito che il mio progetto doveva cambiare radicalmente per provare invece a gettare un ponte culturale tra Occidente e Medioriente dando voce alle donne non solo di quel paese ma di tante parti del mondo. Dal mio punto di vista quest’opera rappresenta una grande novità perch mi consente attraverso la scultura di aprire una finestra su aspetti della nostra attualità. Nella Cappella della Sindone Souvenir Pietà Cristo del 2006 dialoga potentemente con una delle più importanti e misteriose icone del Cristianesimo.
dal: 13 ott, 2021 al: 13 gen, 2022Il genio toscano Giovanni Fattori il maestro assoluto dell’Ottocento colui che con la sua arte seppe leggere la società l’universo rurarle il cambiamento dell’epoca in cui visse Livorno 1825 Firenze 1908 approda dal 14 ottobre alla Gam di Torino con un’ampia mostra dal titolo Fattori Capolavori e aperture sul 900 . Organizzata da Gam Torino Fondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno l’esposizione durerà fino al 20 marzo 2022. Il percorso espositivo che presenta oltre 60 capolavori dell’artista livornese tra cui tele di grande formato preziose tavolette e una selezione di acqueforti si articola in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894 dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta fino alle tele dell’età matura che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore capace di aperture sull’imminente ’900.
dal: 13 ott, 2021 al: 6 apr, 2022Una nuova mostra Michelotti s World sarà ospitata al MAUTO Museo nazionale dell automobile di Torino dal 6 ottobre al 9 gennaio 2022. Giovanni Michelotti è uno degli stilisti più ammirati nel mondo. Pur non essendo mai diventato un costruttore il suo stile è tra i più luminosi del periodo 1950 ’70 con esempi notevolissimi anche durante gli anni a cavallo della guerra. Alcuni marchi tra tutti BMW considerano il suo apporto ancora oggi indelebile. Nel centenario della nascita il MAUTO allestisce una importante personale dedicata al designer torinese. Per la prima volta una porzione cospicua dell’archivio Michelotti verrà esposta al pubblico. Schizzi disegni tecnici piani di forma modelli in scala saranno visibili al MAUTO insieme a una selezione di autovetture tra le più rappresentative. Queste insieme a documenti cartacei filmati inediti e un suggestivo impianto scenografico racconteranno la storia professionale e umana dello stilista. Il progetto espositivo è curato da Giosuè Boetto Cohen con il supporto di Edgardo Michelotti figlio del designer e custode dell’archivio privato.
dal: 1 ott, 2021 al: 6 mar, 2021Alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino ci sono voluti sei mesi di lavoro e la vendita di oltre 40.000 buste di insalata per realizzare il restauro del tappeto Ushak a medaglione del XVII secolo proveniente dal prezioso nucleo di quattrodici tappeti orientali della collezione Franchetti della Ca’ d’Oro di Venezia. Il recupero e restauro conservativo di questo capolavoro dell’arte tessile momento apicale del progetto Una trama da svelare programma di valorizzazione del manufatto e di esposizione nel percorso museale dell’istituzione veneziana e stato realizzato dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e ha visto per la prima volta una strettissima collaborazione tra pubblico e privato che ha coinvolto oltre al Centro la Direzione regionale Musei Veneto il produttore di insalate in busta Gli Orti di Venezia e Nova Coop. Al restauro hanno contribuito tutte le diverse anime del Centro di Venaria: restauratori insieme a chimici e storici dell’arte hanno definito un approccio metodologico che rispettasse le vicende conservative del tappeto e seguisse da una parte un metodo integrativo con la ricostruzione della materia tessile nelle piccole porzioni lacunose ritessute con filati in lana tinti in accordo con l’originale e dall’altra parte un metodo conservativo delle ampie e diffuse aree che erano gia state oggetto di ritessitura in passato e che si mostravano fortemente degradate. Gli ampi interventi storici sono stati conservati e accordati cromaticamente ad acquerello seguendo la metodologia che in genere si applica nel campo del restauro dei dipinti. Tutte le fasi sono state sottoposte a rigorosi test scientifici e monitorate nel corso della realizzazione.
dal: 28 set, 2021 al: 6 feb, 2022La Torino avanguardistica gioca un altra carta verso il futuro nel tempio che fu dell auto ma molto lontano da essa. Si tratta del giardino sul tetto del Lingotto. Grazie all imminente mostra Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto a cura di Daniela Ferretti che aprirà al pubblico il 16 ottobre presso la Pinacoteca Agnelli con la collaborazione della Fondazione Maeght e MondoMostre il nuovo parco pensile del Lingotto accoglie sino al 13 febbraio 2021 nove opere di alcuni dei massimi scultori del Novecento abitualmente ospitate negli splendidi giardini del celebre museo di Saint Paul de Vence. L’allestimento della mostra e delle sculture è curato da Marco Palmieri. Il parco sul tetto del Lingotto ricco di oltre 40.000 piante attentamente selezionate e circondato dalla storica Pista divenuta oggi Pista 500 sperimenta così sin da subito in ogni aspetto la sua vocazione di punto d incontro tra una concezione innovativa del verde urbano una gloriosa tradizione industriale e la funzione di custodia e condivisione dell arte già da molti anni esercitata dalla Pinacoteca Agnelli ora in grado di proporre ai visitatori anche opere ambientate en plein air. Le sculture della Fondazione Maeght rappresentano una raffinata scelta di lavori di grandi artisti del secolo scorso molti dei quali intimi amici della coppia di collezionisti e mercanti d arte francesi: una scultura e una lamiera di Mir e due bronzi di Zadkine e Jean Arp cui si affiancono opere molto importanti di Riopelle Claude Viseux Norbert Kricke e Barbara Hepworth. Da tempo la Pinacoteca Agnelli si è data la missione di esplorare la tradizione del collezionismo d arte privato: la mostra dedicata alla raccolta dei coniugi Maeght di cui le sculture nel parco rappresentano una preziosa anticipazione prosegue questo itinerario culturale aprendosi grazie a Pista 500 a una visione ancora più ampia che si intreccia con il tema della memoria storica e dell innovazione industriale della tutela dell ambiente e del dialogo con il territorio.
dal: 23 set, 2021 al: 25 mar, 2022L’Opera Viva Barriera di Milano continua con la sua sesta esposizione progetto ideato da AlessandroBulgini curato da Christian Caliandro e sostenuto dalla fiera d’arte Flashback: Imagination is an act of rebellion di Federica Belli 2021 . Il racconto che mese dopo mese si dispiega in questa settima edizionedel progetto Opera Viva Barriera di Milano prosegue con la sua sesta puntata. L’evento è programmato alle 18 30 di mercoledì 29 settembre sempre in piazza Bottesini e avverrà in diretta facebook. La giovanissima artista ligure Federica Belli propone un’immagine che è parte di un progetto complessivo e commenta: Un promemoria di quanto importante sia mantenere viva la nostra capacità di immaginare nuovi scenari e prospettive ... un promemoria del fatto che investire nella nostra immaginazione è e deve essere una scelta consapevole contro corrente. Una forma di ribellione. Quale occasione migliore di oggi per costruire il nostro futuro? Come le opere precedenti anche questo manifesto si interroga sul cambiamento sul mutamento sulla trasformazione anche difficile e faticosa ma sempre stimolante che stiamo attraversando in questi anni nella nostra vita collettiva e individuale. La fotografia viene individuata dall’autrice come il medium privilegiato per questa riflessione con la sua capacità di essere manipolata e manipolabile all’infinito e al tempo stesso fedele al dato di realt à e con la predisposizione a chiamare in causa le dimensioni dell’immaginazione e del sogno per dare corpo sostanza e visione alla ribellione creativa non violenta ma esistenziale che coinvolga le menti e i corpi e che è così necessaria al mondo di oggi.
dal: 22 set, 2021 al: 11 dic, 2021Cinquant’anni fa nasceva a Torino il primo movimento di lotta per i diritti delle persone omosessuali: il FUORI!. In parallelo usciva l’omonima rivista voce e strumento organizzativo di una comunità che pian piano si espande in tutta Italia. Per ripercorrere genesi sviluppi e lasciti di un’esperienza che segna la fisionomia dell’attuale movimento LGBTQI italiano il Museo Diffuso della Resistenza insieme al Polo del 900 e alla Fondazione Sandro Penna FUORI! presenta la mostra FUORI! 1971 2021. 50 anni dalla fondazione del primo movimento omosessuale in Italia . Aperta al pubblico dal 23 settembre al 24 ottobre negli spazi del Polo del 900 e del Museo Diffuso della Resistenza Galleria delle immagini corso Valdocco 4 A mar dom ore 10 18 ingresso gratuito . La mostra sarà visitabile nel rispetto delle norme vigenti di prevenzione COVID 19 e per accedere sarà necessario come previsto dalla legge presentare il Green Pass all’ingresso. Ci sono alcuni buoni motivi per cui il Museo Diffuso della Resistenza è onorato e orgoglioso di ospitare una mostra sul Cinquantenario del FUORI!. Il primo è l’evidenza incontrovertibile che le conquiste del movimento LGBTQI italiano negli ultimi cinquant’anni rappresentino una delle più ampie e radicali trasformazioni sociali del Paese in riferimento all’ampliamento dei diritti e delle opportunità della persona. Il secondo è che la storia dell’omosessualità e del movimento LGBTQI italiano coincide e si intreccia con la storia di tutti gli italiani: il carcere o il confino degli anni del fascismo la deportazione e la morte nei campi di concentramento nazi fascisti la clandestinità dei desideri e della sessualità negli anni Cinquanta e Sessanta la tensione rivoluzionaria degli anni Settanta e le sue derive estremistiche gli anni del riflusso post ideologico degli anni Ottanta e Novanta con l’aggravante continua però dell’invisibilità dello stigma e dell’emarginazione che l’epidemia di AIDS ha prodotto negli anni ottanta del XX secolo. Il terzo motivo è che la storia che vogliamo raccontare è la storia di un movimento politico culturale ed esistenziale che vede la propria nascita il proprio nucleo fondatore e il proprio più importante leader Angelo Pezzana muovere i primi passi di una rivoluzione senza precedenti proprio a Torino. Non per provincialismo dunque ma per doverosa necessità di riconoscere memoria e dignità a un’esperienza politica e sociale legandola alle ragioni del territorio e del contesto socio storico in cui è nata che realizziamo questa mostra al Museo Diffuso in sinergia con il Polo del 900 e la Fondazione Sandro Penna FUORI! Roberto Mastroianni presidente del Museo Diffuso della Resistenza e curatore della mostra.
dal: 22 set, 2021 al: 11 nov, 2021Il Museo Radio Tv Rai di Torino in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio ospiterà un evento straordinario sabato 25 e domenica 26 settembre gli orari sono 11 14.30 16.30 un apertura speciale con un programma che comprende visita guidata del Direttore Alberto Allegranza e a seguire un breve concerto dei professori dell’Orchestra Sinfonica Rai. Sul palco Alessandro Milani al violino e Margherita Bassani all arpa che suoneranno Camille Saint Saens Debussy e Paganini. L’ingresso è gratuito. Prenotazioni obbligatorie inviando una mail a [email protected] specificando nome cognome e recapito telefonico di ciascun partecipante. Nei mesi scorsi il Museo è stato rinnovato: l’esposizione consente ora un viaggio nel mondo delle comunicazioni radiotelevisive tra passato e futuro raccontando anche il passaggio dalla Tv analogica a quella digitale e facendo rivivere la storia della Rai attraverso quattro apparecchi televisivi di epoche diverse in cui il pubblico potrà immergersi .
dal: 22 set, 2021 al: 6 feb, 2022Il 17 settembre di 150 anni fa si inaugurava a Bardonecchia e Modane la prima galleria ferroviaria al mondo attraverso una catena montuosa tre giorni di festeggiamenti celebrarono questo passaggio storico nei collegamenti europei. TELT promotore pubblico della Torino Lione e Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propongono un viaggio in quella storia: a Palazzo Carignano di Torino sede del Museo e del Parlamento Subalpino che nel 1857 decretò l’opera continua fino al 1 novembre la mostra Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fr jus . Il percorso espositivo sarà inaugurato questa sera alle 18 dal presidente e dal Direttore del Museo Mauro Caliendo e Ferruccio Martinotti e dal direttore generale di TELT Mario Virano. l Traforo del Frejus spiega Caliendo vide la luce grazie all’insistenza tenace di Camillo Cavour il primo ministro di Vittorio Emanuele II nonostante critiche e contrarietà. Le sue parole io nutro ferma fiducia che voi coronerete la vostra opera con la più grande delle imprese moderne deliberando il perforamento del Moncenisio furono pronunciate in un appassionato discorso proprio qui a Palazzo Carignano nella Camera del Parlamento Subalpino che è il cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra DI PIETRA E FERRO racconta dunque una storia che ci appartiene una storia che porterà alla realizzazione di un’opera importantissima per lo sviluppo dell’Italia tra Ottocento e Novecento perch permise il collegamento con le grandi capitali d’Europa il progresso nelle infrastrutture nelle tecnologie e nei commerci. Una mostra che su questi temi saprà certamente suscitare riflessioni anche oggi. Lo scavo del Frejus aggiunge Virano è una storia di visione europea di innovazioni scientifico tecnologiche pionieristiche di lavoro che ha cambiato i destini dei territori interessati proiettandoli in Europa già a fine Ottocento lasciando importanti ricadute visibili ancora ai giorni nostri. Per questo a 150 anni dalla sua realizzazione e nell’Anno Europeo delle Ferrovie abbiamo voluto condividere il racconto di quell’epopea. Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo raccogliendone le testimonianze e mettendole a disposizione di appassionati studiosi e grande pubblico. La mostra è un mix di messaggi e testimonianze del passato miniera di informazioni d’interesse storico ingegneristico di livello internazionale fortemente attuali e proiettati nel futuro. Abbiamo voluto porre l’accento su alcuni elementi di questa storia come uno sguardo alle nostre radici per guardare avanti convinti che le grandi sfide portino a grandi risultati. L’epopea del Frejus lo dimostra . Attraverso documenti originali dell’epoca voci immagini ricostruzioni e personaggi due percorsi paralleli nel Corridoio della Camera Italiana raccontano quei 14 anni di lavori: da un lato l’infrastruttura dalla proposta alla realizzazione fino alle celebrazioni inquadrata anche in un contesto di eventi internazionali dall’altro i protagonisti che furono motori dell’opera con le idee i politici Cavour e Menabrea le innovazioni scientifico tecnologiche gli ingegneri Sommeiller Grandis Grattoni il lavoro le società operaie i lavoratori locali e immigrati . L’esposizione riunisce documenti tavole foto e litografie provenienti dalla collezione storica di TELT e testimonianze originali provenienti dagli archivi del Museo: tutti questi materiali ricostruiscono i principali passaggi di quella che nel 1871 fu insieme al taglio dell’istmo di Suez una delle due grandi opere dell’Ottocento il primo grande cantiere binazionale. Si alternano progetti e relative reazioni istituzionali disegni della prima perforatrice meccanica usata per lo scavo xilografie pubblicate sui media dell’epoca che raccontano l’avanzamento dei lavori vedute dei paesaggi alpini di fine Ottocento cronache delle feste per l’inaugurazione del 1871 fino al Genio alato testimonianza voluta dalle società operaie di tutta Italia nel 1879 per celebrare il lavoro sul tunnel Bardonecchia Modane.
dal: 20 set, 2021 al: 11 ott, 2021