Spettacoli

Fuga da Sarajevo, pillole di teatro sul palco del cinema Baretti

In occasione del trentennale dell’inizio della guerra in Bosnia-Erzegovina

Fuga da Sarajevo, pillole di teatro sul palco del cinema Baretti
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Fuga da Sarajevo, pillole di teatro sul palco del cinema Baretti

In occasione del trentennale dell’inizio della guerra in Bosnia-Erzegovina

L’Associazione Baretti prpone sabato 9 aprile un progetto che sposa perfettamente due delle anime principali del Baretti: il cinema e il teatro.
Opening Act sono brevi momenti teatrali, di circa 30’, che preludono a un film: sabato Fuga da Sarajevo sarà opening act del film Quo vadis Aida di Jasmina Zbanic.

Fuga da Sarajevo è frutto di una collaborazione inedita per il panorama torinese: sette artiste di sei associazioni culturali diverse hanno deciso di unire le forze per una produzione. Il loro incontro è stato possibile grazie alla nascita del C.Ar.Pe., il coordinamento informale che riunisce più di 60 soggetti indipendenti attivi nell’ambito delle arti performative a Torino.

Dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, l’assedio di Sarajevo è stato il più lungo nella storia bellica della fine del XX secolo. Si stima che le vittime siano state più di 12.000, i feriti e mutilati oltre 50.000, l’85% dei quali tra i civili (nella sola città di Sarajevo in un quadro di oltre 100.000 vittime nel conflitto in Bosnia-Erzegovina).
Quella guerra, connotata da un senso di barbarie e distruzione fratricida, accadde nel cuore dell’Europa.
Quella guerra, nella folle “logica della pulizia etnica”, appartiene inderogabilmente alla storia dell’Europa.
Ed è nostra responsabilità rievocarne la memoria, per le sue vittime; riaprirne gli interrogativi, e farsene carico; raccoglierne le testimonianze, e farsene tramite.
Prima che uno spettacolo teatrale, è una testimonianza.

A seguire proiezione del film QUO VADIS, AIDA? di Jasmila Žbanić (2021, 102’). Luglio 1995. Aida, bosniaca, insegna inglese e lavora come interprete in una base ONU nei giorni caldi che precedono l’occupazione di Srebrenica da parte dell’esercito serbo. Ma il sistema di protezione internazionale, gestito dalle gerarchie militari olandesi, si rivela sempre più fragile e inadeguato di fronte all’avanzata delle truppe di Mladic. La situazione dei rifugiati si fa sempre più drammatica e Aida si trova stretta tra due fuochi, in un disperato tentativo di salvare la propria famiglia e i propri concittadini da un grave pericolo.

Comments :
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    Lorenzo Peterson
    15th August, 2019 at 01:25 pm
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    Tammy Camacho
    15th August, 2019 at 05:44 pm
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    Tammy Camacho
    16th August, 2019 at 03:44 pm
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      Lorenzo Peterson
      17th August, 2019 at 01:25 pm
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