La suggestione del dolcetto antropomorfo ha il potere di evocare i fantasmi della sua famiglia
Halloween è passato ma al Carignano, dal 9 al 13 novembre, è tempo di “La festa dei morti” ovvero dello spettacolo “Pupo di Zucchero” per la regia di Emma Dante. Liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, che già ispirò La scortecata nel 2017, lo spettacolo racconta la storia di un vecchio alle prese con i propri ricordi, intento a preparare un tradizionale pupo di zucchero per la ricorrenza dei morti. La suggestione del dolcetto antropomorfo, simbolo di un’antica credenza radicata nel Sud Italia, ha il potere di evocare i fantasmi della sua famiglia. I cari richiamati dall’aldilà come visioni della vita che fu invadono il silenzio della sua casa buia e vuota. Un turbinio vivace e inebriante di gesti, musiche e voci che si spegnerà al riapparire di tutti i personaggi nelle loro vere sembianze: quelle orrende della morte, convitata muta ma ineluttabile, cui Cesare Inzerillo ha dato corpo con le sue dieci sculture simili alle mummie dei Cappuccini esposte nelle catacombe di Palermo.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm