Lo spettacolo racconta di Tom e Viv, del loro amore e della vita che hanno condiviso
Uno spettacolo intenso, un pugno nello stomaco, parole, musiche e movimenti che lasceranno senza fiato la platea. Prosegue con “Old Fools”, in cartellone al Teatro Gobetti di San Mauro sabato 13 aprile alle ore 21. In scena Marianna de Pinto e Marco Grossi. Le musiche sono di Oliviero Forni, le luci di Claudio de Robertis, le scene di Riccardo Mastrapasqua, i costumi Monica De Giuseppe. Assistente alla regia, Laura De Pasquale, coreografia Vito Raffanelli. Scritto nel 2018 dall’autore britannico Tristan Bernays, racconta di Tom e Viv, del loro amore e della vita che hanno condiviso insieme, dalla prima scintilla alla luce che si affievolisce, fino all’ultimo momento insieme. Ma non necessariamente una storia deve essere raccontata in quest’ordine. L’unicità del testo è nella sua struttura. Una narrazione che, senza soluzione di continuità, mescola e confonde il tempo, può passare dal primo incontro e proiettarsi, un istante dopo, nella senilità dei protagonisti per poi ritrovarli sposati, o al secondo appuntamento o alle prese con la crescita di un figlio o vederli nello sforzo di tenere insieme la loro relazione. Questa asimmetria temporale sembra che abbia qualcosa a che fare con la nostra costante ricerca di significato e ordine nella vita e di come riusciamo a trovarlo solo per brevi istanti, ma alla fine ci sfugge e un ordine non c’è. Per Tom e Viv il mondo crolla e il tempo collassa quando si scoprirà che uno dei due soffre di Alzheimer e di fronte ad una malattia così debilitante trovare un significato diventa difficile e ancora di più trovare un ordine. Quest’opera ordinariamente empatica si coniuga con il lavoro del regista Silvio Peroni che da anni porta avanti la ricerca sull’attore e il desiderio di raccontare sul palcoscenico delle vite senza spettacolarizzarle.
Note di regia:
“Quando entro in teatro prima delle prove, e le luci sono spente e il palco è vuoto, mi siedo e guardo. C’è sempre una strana sensazione di pienezza, a volte sembra addirittura che l’aria sia rarefatta, e il silenzio più pesante che altrove. Sarà suggestione, ma ho l’impressione che ogni teatro abbia la stessa atmosfera. Guardando il palco ancora vuoto mi viene da pensare che sia l’unico luogo al mondo dove tutto può succedere, ed è strano pensare che un luogo definito da quattro pareti possa anche essere un luogo infinito. E mentre sono lì, ancora seduto, comincio a proiettare gli ologrammi della mia fantasia in quel vuoto, e allora i personaggi si muovono, vanno dalla cucina alla camera, si spostano dall’interno all’esterno senza soluzione di continuità. Poi c’è un giorno di questi giorni, e credo che succeda ad ogni regista, dove cominci a fidarti delle tue capacità e cosa più importante cominci a fidarti del pubblico, in quel momento capisci che il tuo atto creativo può essere affidato anche allo spettatore, che anche lo spettatore ha il diritto di entrare in teatro e immaginare. Da quel giorno ho scelto di lavorare con gli attori per raccontare delle vite e lasciare quel luogo vuoto. Ho cominciato allora a cercare testi che potessero permettercelo. Old Fools potrebbe essere considerato un manifesto di questo modo di vedere il teatro, l’autore Tristan Bernays concentra il suo testo - come se fosse una danza – sulla vita di Tom e Viv facendo salti temporali, passando da un luogo all’altro senza scenografia e senza paura, fidandosi dell’immaginazione dello spettatore, che del resto viene a teatro anche per creare non solo per assistere”.
" There are many variations of passages of Lorem Ipsum available, but the majority have suffered alteration in some form, by injected humour "
" There are many variations of passages of Lorem Ipsum available, but the majority have suffered alteration in some form, by injected humour "
" There are many variations of passages of Lorem Ipsum available, but the majority have suffered alteration in some form, by injected humour "
" There are many variations of passages of Lorem Ipsum available, but the majority have suffered alteration in some form, by injected humour "
Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm