Le opere sono un mix di sentimenti contrastanti, gioia per le cose belle della vita e ansia per il futuro
L'arte non va in vacanza a Torino. Per chi si trova in città durante i mesi estivi e in vista del Ferragosto, fino al 20 settembre lo Spazio Musa di via Della Consolata 11, ospita “Human condition” la personale di Zhang Hongmei, giovane e promettente artista cinese, già considerata un astro nascente del collezionismo internazionale e molto attiva nel sociale, che vanta numerose mostre allestite in tutto il mondo e diverse partecipazioni alla Biennale di Arte Contemporanea di Venezia.
In mostra ci sono dipinti, installazioni, video, sculture, gioielli e ceramiche. Verranno, inoltre realizzati diversi collegamenti in diretta con l’artista, attualmente in Cina, che dialogherà con i visitatori della mostra.
Inaugurata lo scorso 29 giugno, Human condition ha riscosso sin da subito un enorme successo da parte del pubblico, che l’ha definita “impattante” ed “emozionale”, fuori dai canoni dell’arte contemporanea e caratterizzata da uno stile ed un linguaggio unico nel panorama artistico mondiale. Alcuni l’hanno definita come un viaggio intorno al mondo, poiché in molte sue opere sono forti i richiami a diverse città, come Londra e Parigi, ma anche alla Cina, soprattutto nella parte delle istallazioni di visi di antichi guerrieri, forse la parte che più colpisce e coinvolge emozionalmente il visitatore.
Le opere sono un mix di sentimenti contrastanti, gioia per le cose belle della vita, che a volte si mischia ad un velo di ansia per il futuro, sempre con una consapevolezza dell’importanza dell’eredità che ci arriva dal passato. Una mescolanza emozionale che la porta ad avere un occhio estremamente lucido anche sul presente e sulle costrizioni e i condizionamenti del nostro vivere sociale, evidenziato dalla spettacolare installazione “Human Condition”, in cui una selva di personaggi, donne, uomini, bambini, avvolti in rossi sudari e completamente legati avanzano verso i visitatori. Simbolo delle nostre paure, dei nostri lati oscuri .
Il progetto, accompagnato dal testo di Paola Gribaudo, è realizzato da Pierluca Lobina, coordinato da Raffaella Ravazzani, con la collaborazione di Vincenzo Sanfo e il supporto di Giorgia Sanfo, Clara Mussolin per Diffusione Italia, e con la amichevole attenzione di Madeinartgallery di Milano.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm