L’esposizione presenterà un nuovo lavoro su larga scala, immersivo e site-specific che abbraccia l’intero spazio della Manica Lunga
Dal 3 novembre 2022 al 26 marzo 2023 sarà presentata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea una nuova mostra dedicata a Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967). L’inaugurazione della mostra avverrà in concomitanza con Torino Art Week.
Curata da Marcella Beccaria, la mostra di Eliasson presenterà un nuovo lavoro su larga scala, immersivo e site-specific che abbraccia l’intero spazio della Manica Lunga del Museo, ispirato dalla lunga indagine di Eliasson sulle condizioni cognitive e culturali della percezione.
Nel 1999 il Museo ha presentato la prima personale museale di Eliasson, Your circumspection disclosed (La tua circospezione svelata), anch’essa curata da Marcella Beccaria, autrice di una monografia sull’opera dell’artista, OE, edita da Tate Modern per la Modern Artists Series nel 2013.
Unico museo italiano a custodire nella sua collezione permanente numerose opere importanti dell’artista raccolte nel corso degli anni, il Castello di Rivoli ha commissionato la grande opera The sun has no money nel 2008 (Il sole non ha soldi), presentata in occasione della seconda Triennale di Torino 50 lune di Saturno per la cura di Daniel Birnbaum, ed entrata a far parte delle collezioni del Museo grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il tema introdotto dal titolo The sun has no money è riconducibile a una serie di ricerche condotte dall’artista in quel periodo, segnato da una grave crisi economica su scala globale. L’opera ambiente Room for one colour (1997) di Eliasson è successivamente stata esposta al Museo nella mostra collettiva L’Emozione dei Colori nell’Arte nel 2017-2018.
In occasione di questa nuova mostra, Eliasson trasformerà il vasto spazio, che misura 147 metri di lunghezza e 6 di larghezza, costruito intorno al 1630 come pinacoteca di Casa Savoia, in un luogo di esperienza sensoriale attraverso una serie di interventi spaziali che sottolineano l’importanza dell’incarnazione e la presenza fisica nell’era digitale.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm