La macchina è protagonista della mostra “Che macchina!”, curata dal giornalista Giosuè Boetto Cohen in collaborazione con la Fondazione Manzoni
Chi l'avrebbe mai detto, cinquanta anni fa, che una macchina semplice e senza pretese, pensata per un uso quotidiano e senza velleità di “fare la storia”, sarebbe stata celebrata nel 2021 addirittura al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino con una mostra tutta per lei...
La Fiat 127 è ora protagonista della mostra “Che macchina!”, curata dal giornalista Giosuè Boetto Cohen in collaborazione con la Fondazione Manzoni. Un’esposizione per celebrare la storica vettura e l’uomo che ne concepì la forma: Pio Manzoni, in arte Manzù, figlio di Giacomo, scultore affermato. La mostra sarà visibile fino al 5 settembre.
In esposizione 7 modelli dell’utilitaria presentata nel 1971 e acclamata “Car of the year” l’anno successivo: l’automobile adatta ad ogni circostanza, spaziosa dentro e piccola fuori, brillante e sportiva allo stesso tempo, rimasta in produzione nelle molteplici versioni per 16 anni. La 127, prodotta in oltre cinque milioni di esemplari, ha rappresentato nella storia della Fiat una tra le vetture di maggiore successo dell’industria automobilistica italiana, destinata a influenzare in maniera significativa la produzione mondiale. I visitatori della mostra potranno rivivere le emozioni trasmesse dalle più belle 127 andate in produzione: due 127 della prima serie, la Rustica, la Sport, la Top, la Panorama e la City Taxi. Ci saranno anche i disegni originali dell’Autonova FAM del 1964, progettata dallo stesso autore, primo piccolo monovolume della nostra era, insieme alla sua versione GT e il modello in scala dell’Autobianchi Coupè.
Accanto alle vetture, saranno esposti alcuni degli iconici oggetti di design realizzati da Pio Manzù: dalla lampada Parentesi – considerata un unicum nella storia del design, modello di riferimento esposto in tutti i musei, premio Compasso d’Oro (1979), best e long seller che attraversa la cultura e le generazioni – a Cronotime – il primo orologio a transistor; dal portaoggetti Kartell al progetto di Parchimetro – prodotto di industrial design, ma anche di comunicazione, per l’attenzione dovuta agli aspetti di leggibilità e visibilità delle attrezzature urbane. Saranno presenti in mostra diversi disegni e schizzi originali, filmati dell’epoca e interviste a personaggi del mondo del design, oltre ad altri oggetti disegnati da Pio Manzù.
Martedì 6 luglio, alle ore 10.30 si terrà invece – nell’AUDITORIUM del MAUTO - un convegno a cui prenderanno parte – tra gli altri – il prof. Luciano Galimberti, Presidente di ADI, Roberto Giolito, Head of Heritage, Stellantis, Rodolfo Gaffino Rossi, ex Direttore del MAUTO che all'epoca era al Centro Stile Fiat e collaborava con l’Arch. Luigi Rapi nella realizzazione dei nuovi modelli, Aldo Sessano, designer del Centro Stile Fiat che collaborò con Pio Manzù. E’ prevista la partecipazione di studenti del Politecnico, dell’Accademia Albertina, dello IED e dello IAAD.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm