Viaggio nel ristorante di via Baretti guidato dallo chef Enrico Schettino
Vista, gusto, olfatto e pure l’udito trovano appagamento entrando da Giappoke. La proposta di cibo semplice magistralmente rivisitata a base di sushi e poke hawaiano e le bambole Kokeshi sono al centro del concept di Giappoke, il ristorante di recente apertura in via Baretti 10 in zona San Salvario guidato in cucina dallo chef Enrico Schettino.
La location è minimal, ma curata nei dettagli; sfumature di verde fanno da padrone. Sembra di entrare in una serra. Pure la toilette è scenografica e si presta a selfie ad effetto.
Oltre ad un'ampia sala all’interno del locale è presente una saletta lunga e stretta riempita da un altrettanto lungo e stretto tavolo in legno che fa rimpiangere molto i tempi pre-covid in cui i concetti di “sharing” e massimo utilizzo degli spazi facevano da padroni sulle più attuali concezioni di “distanziamento sociale” e “safety”. All’interno di questa stessa sala non si possono non notare, sulle pareti, le Kokeshi.
Le kokeshi sono un tipo di bambola tradizionale giapponese realizzate manualmente in legno, hanno un busto semplice cilindrico e una larga testa sferica, con poche linee stilizzate a definire i caratteri del viso. Una caratteristica delle bambole Kokeshi è la mancanza di braccia e gambe. Oltre a ornare le case giapponesi, sono ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte e considerate un raffinato oggetto da collezione da regalare a persone molto speciali. Si tratta di una lavorazione semplice ma richiedente molto tempo. Scelto il legno da utilizzare, lo si lascia asciugare per un lungo periodo, che può andare dai sei mesi ai cinque anni. Quindi il legno viene levigato e formato secondo i canoni attraverso un tornio; il corpo viene dipinto a mano con motivi floreali o vari, usualmente a rappresentare un kimono; la testa rappresenta generalmente un volto femminile. La bambola viene quindi ricoperta con uno strato di cera apposita per proteggerne i colori e darle lucentezza.
Analogamente alle bambole Kokeshi, i piatti che si gustano al Giappoke risultano semplici nella scelta degli ingredienti base con l’intento di esaltare la materia prima, ma allo stesso tempo originali nell’elaborazione e nella presentazione. Il risultato è un’esperienza sensoriale unica ed indimenticabile.
Nadia Ciardiello
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm