Venerdì 14 febbraio, proprio durante la settimana della kermesse, uscirà “Sulla riva del fiume"
Torino al festival di Sanremo con Willie Peyote, il rapper di Barriera di Milano, classe 1995, sarà in gara quest'anno al Festival con “Grazie ma no grazie”, dopo la sua partecipazione nel 2021 con “Mai dire mai (la locura)”, con cui ha vinto il Premio della Critica Mia Martini. Durante la serata delle cover, duetterà con Federico Zampaglione (Tiromancino) e Ditonellapiaga in “Un tempo piccolo” di Franco Califano. Venerdì 14 febbraio, proprio durante la settimana del festival, uscirà “Sulla riva del fiume”, 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto “Sulla riva del fiume” (pubblicato solo in digitale lo scorso 26 aprile) e 4 inediti tra cui il brano in gara “Grazie ma no grazie”. Il progetto sarà presentato in tutta Italia con un instore tour che partirà proprio da Sanremo. Vero nome Guglielmo Bruno, è considerato una delle figure più interessanti e innovative della scena Indie italiana contemporanea. Il suo nome d’arte unisce Wile E. Coyote con il peyote, pianta allucinogena proveniente dall’ America settentrionale. Willie è un riferimento al suo vero nome, Guglielmo. Messa da parte la Laurea in Scienze Politiche dopo aver sperimentato generi e formazioni differenti (compreso il rock e il punk) trova la sua strada nel mondo del rap e dopo diversi Demo e un EP pubblica nel 2011 il suo primo album solista, “Il manuale del giovane nichilista”, che già dal titolo suggerisce la sua visione del mondo e il suo modo di comunicarlo ai suoi ascoltatori, condensato in un provocatorio mix di cinismo, autoironia e denuncia sociale. Due anni dopo, nel 2013, esce “Non è il mio genere, il genere umano”, che sembra riconfermare il suo pseudo-pessimismo antropologico. Nel 2015 pubblica per ThisPlay Music “Educazione Sabauda”, disco (certificato oro) che lancia definitivamente Willie. L’album è costellato di citazioni più o meno dirette, rivolte ai grandi nomi del rap, del rock e della canzone d’autore (Cypress Hill, The Clash, Francesco Guccini), tanto che si chiude con un testo intenso e poetico “(E allora ciao)” in cui viene citato Luigi Tenco. Il disco contiene il brano “Io non sono razzista ma…” che inizia ad attirare l’attenzione su Willie Peyote e il singolo certificato oro “C'era Una Vodka”).
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm