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I Job Film Days dal 22 al 26 settembre, il cinema celebra il lavoro

Il festival è giunto alla sua seconda edizione e vede collaborare ben 37 partner

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  • dal: 14 settembre, 2021 al: 6 febbraio, 2022

I Job Film Days dal 22 al 26 settembre, il cinema celebra il lavoro
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I Job Film Days dal 22 al 26 settembre, il cinema celebra il lavoro

Il festival è giunto alla sua seconda edizione e vede collaborare ben 37 partner

La stagione dei festival di cinema a Torino è sempre più ricca e variegata: dal 22 al 26 settembre il cinema Massimo ospiterà i Job Film Days, festival dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti giunto alla sua seconda edizione.

Il festival, diretto da Annalisa Lantermo, introduce alcune novità, segno di una crescita della manifestazione, che così intende strutturarsi per dare allo spettatore un’offerta più ricca e organizzata.
Alle sezioni competitive e non competitive si aggiungono eventi speciali realizzati insieme alle realtà che stanno accompagnando il festival. L’alto numero di partner testimonia l’attenzione nei confronti dei Job Film Days. Non solo il territorio, sono subentrate anche organizzazioni a livello nazionale, come ILO, e internazionali, come Pontificia Università Cattolica del Perù e il Festival de cine di Lima.

In programma 60 film da diverse nazioni, di cui quattro anteprime italiane, con storie del territorio e opere da tutto il mondo, dedicate ai temi di più stretta attualità in merito al lavoro. Le donne, i giovani, le prospettive, la sicurezza sono solo alcuni degli argomenti toccati.
Dei 562 cortometraggi pervenuti al festival, ne sono stati selezionati 16. Un ottimo risultato, che certifica l’attenzione suscitata dai Job Film Days nell’ambiente cinematografico, con proporzioni simili anche nel concorso doc. Ben 103 documentari hanno risposto alla call, di cui sette saranno in concorso al festival.

Le due sezioni competitive, alle quali si aggiunge il Premio del pubblico per il miglior documentario, saranno esaminate da due giurie di professionisti ed esperti del cinema e del mondo del lavoro, che a loro volta parteciperanno a presentazioni ed eventi durante il festival.

Fra i documentari sono in gara sette titoli, di cui tre italiani, un tunisino, un senegalese, un greco e una coproduzione fra Argentina e Bolivia. Si passa attraverso temi che riguardano la cronaca di questi tempi, dai problemi della sanità alle conseguenze della Brexit, poi il rapporto dell’industria con la natura: il rispetto del mare, le condizioni dei lavoratori navali, l’estrazione di materie prime. Il festival offre anche uno sguardo sa difficile e fondamentale lavoro del fotoreporter di guerra, così come al movimento operaio, raccontato attraverso un protagonista delle grandi rivendicazioni del secolo scorso.

Il concorso cortometraggi ospita 12 titoli italiani, tre francesi e uno spagnolo. Qui i temi si allargano alle nuove professioni (ad esempio gli influencer), al rapporto con la quotidianità, all’ansia e alle paure del mondo del lavoro, ma anche alle opportunità, con storie di successo e speranze.
Si aggiungono sezioni speciali che trattano argomenti specifici, con l’obiettivo di accendere i riflettori su realtà particolari: le condizioni di lavoro delle donne, il rapporto dei detenuti con il lavoro e la situazione nell’America Latina, da cui arrivano quattro opere.

Infine il cinema d’impresa, in cui trova spazio la Fiat che mai come in questo momento induce a ragionare sul futuro di una città come Torino e sulle sue prospettive di sviluppo. Per farlo, è utile prima uno sguardo al passato recente del comparto automobilistico in Piemonte, grazie all’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa.

Ad aprire, il 22 settembre alle 21 al Cinema Massimo, sarà The Gig Is Up di Shannon Walsh (Canada/Francia, 2021, 88’), opera che racconta le possibilità e i miraggi della gig economy, un tema estremamente attuale che ha a che fare con il destino e le prospettive di milioni di lavoratori nel mondo. Chi sono, in effetti, questi lavoratori che sembrano muoversi in una zona d’ombra?
Il film sarà introdotto da Francesco Ramello, del Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Torino, alla presenza delle istituzioni cittadine.

La chiusura del 26 settembre alle 21, invece, è affidata a Fuori tutto di Gianluca Matarrese (Italia/Francia, 2019, 86’), opera che racconta la storia della Togo, celebre catena di calzature con punti vendita fra Torino e provincia. Fu fondata dalla famiglia Matarrese ma oggi restano soltanto due negozi e moltissime difficoltà.
La serata ospiterà prima le premiazioni dei due concorsi, il Premio Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL Piemonte e il Premio “Job for the Future” JFD – Camera di Commercio di Torino. Seguirà un live set di Fabrizio Modonese Palumbo, autore della colonna sonora del film di chiusura insieme a Julia Kent.

Comments :
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