L’evento esclusivo in programma al Cinema Massimo il 12 aprile alle ore 21:00
Il Museo Nazionale del Cinema propone, il 12 aprile alle 21 al Cinema Massimo, un’eccezionale sonorizzazione a cura del chitarrista e songwriter di Brooklyn, Steve Gunn, prolifico musicista dedito sia alla rivisitazione della canzone americana che a progetti di natura più sperimentale. Dopo essere stato il fulcro dei Violators di Kurt Vile, Gunn si è costruito una solida e affermata carriera solista, pubblicando diversi dischi: vere e proprie pietre miliari della musica guitar-driven, nei quali si muove con naturalezza tra psych-rock metropolitano, country-folk agreste e soul-pop raffinato.
In un appuntamento straordinario, Steve Gunn porta sul palco del Cinema Massimo le diverse anime della sua musica, tenute insieme dalla sua chitarra, ora acustica ora elettrica, in un progetto più sperimentale e astratto in cui sonorizza i cortometraggi Visions in Meditation #1-4 (1989-90) di Stan Brakhage.
Brakhage, considerato uno dei massimi esponenti del cinema sperimentale americano, ha iniziato a girare film sin dal 1952. Trasferitosi a New York, entra in contatto con il cuore dell'avanguardia artistica e studia i grandi poeti statunitensi, in particolare Gertrude Stein. È proprio Stanzas in meditation di Stein ad ispirare Visions in Meditation #1 in cui il regista assembla immagini meditative di paesaggi “indicativi di quel campo di coscienza entro cui l'umanità sopravvive pensierosamente”, realizzato manipolando e colorando la pellicola in una serie di sovrapposizioni volte a creare effetti visivi onirici. È questo l’ambiente astratto in cui si inserisce Steve Gunn con le sue chitarre, offrendo agli spettatori un'esperienza percettiva unica e coinvolgente. “Dopo aver scoperto l’opera di Stan Brakhage quando studiavo cinema, i suoi film sono sempre stati per me un’infinita e liberatrice fonte di ispirazione. Essendo lavori non narrativi, Brakhage li definiva spesso ‘musica visiva’. Le Visions in Meditation risuonano profondamente dentro di me con la loro combinazione di paesaggi e di coscienza sognante. Mi onora accompagnare dal vivo la poesia visiva di queste importanti visioni di Brakhage”.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm