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Il musicteller Federico Sacchi torna a Hiroshima Mon Amour con il rap politicizzato

Appuntamento martedì 5 novembre alle 18,30. In scena ci sarà anche Renzo Sicco

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  • dal: 4 novembre, 2024 al: 7 novembre, 2024

Il musicteller Federico Sacchi torna a Hiroshima Mon Amour con il rap politicizzato
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Il musicteller Federico Sacchi torna a Hiroshima Mon Amour con il rap politicizzato

Appuntamento martedì 5 novembre alle 18,30. In scena ci sarà anche Renzo Sicco

New York, estate del 1970. Un ragazzo allampanato, 3 percussionisti, un microfono: “Buonasera e benvenuti, mi chiamo Gil Scott-Heron e questi sono i miei compari, ci piacerebbe farvi ascoltare una canzone, si intitola the revolution will not be televised”. Tre minuti dopo nasce il rap politicizzato. Ma è andata veramente così? Quando si portano alla luce le radici di un albero, si scoprono intricate, contorte e bellissime nella loro irregolarità.
Con questa premessa il musicteller Federico Sacchi torna a Hiroshima Mon Amour alle 18.30 di martedì 5 novembre, per parlarci delle radici del Rap e della cultura Hip-Hop, intervistato dal regista ed autore teatrale Renzo Sicco. L’evento fa parte di “Rap in the Casbah” 2024” - iniziativa vincitrice dell’Avviso pubblico “Circoscrizioni, che spettacolo … dal Vivo! 2024” della Città di Torino e del Ministero della Cultura – progetto con cui si intende esplorare il nuovo mondo dei nuovi italiani e dei ragazzi che vivono nelle nostre periferie per raccoglierne i suoni, le parole, i neologismi, le radici innestando un processo di scambio e conoscenza.
Sacchi e Sicco guideranno il pubblico alla scoperta degli artisti e dei movimenti che hanno gettato le basi per la nascita e lo sviluppo del genere musicale più influente degli ultimi 40 anni. Si parla di James Brown e della rivoluzione ritmica che mette in atto nella seconda metà degli anni ‘60, ma anche dei rap di Joe Tex e Isaac Heyes; dei versi infuocati di Gil Scott-Heron e Last Poets e dell’influenza che i poeti dell’Harlem Renaissance ha avuto su tutti loro. Senza il lavoro pionieristico di Millie Jackson e Betty Davis all’inizio degli anni ’70, molto probabilmente Queen Latifah e Missy Elliott non avrebbero avuto l’opportunità di far sentire la propria voce. E poi c’è il “capitolo Giamaica” e il filo doppio che unisce il primo Hip Hop e la scena reggae, con il ruolo fondamentale che i Toasters (gli zii dei rapper) e i produttori (con le loro tecniche di remix) hanno avuto nella codificazione del Rap Statunitense. Un viaggio fatto di immagini, parole e tanta musica, ascoltata e raccontata.

Comments :
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    Lorenzo Peterson
    15th August, 2019 at 01:25 pm
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    Tammy Camacho
    15th August, 2019 at 05:44 pm
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    Tammy Camacho
    16th August, 2019 at 03:44 pm
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      17th August, 2019 at 01:25 pm
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