“Lo sapevi che”: una pillola fra storia, tradizione e leggenda della nostra città
TORINO - Un po’ di storia, un po’ di tradizione, un po’ di leggenda. Di tutto un po’. E’ questa la filosofia di “Lo sapevi che”, un piccolo viaggio virtuale fra i luoghi, i monumenti e i simboli della nostra città, dove si intrecciano immaginazione, racconti, aneddoti, curiosità, magia. Oggi tocca ai Torèt, con l’accento rigorosamente sulla e, che in piemontese significa toretto cioè piccolo toro, uno dei simboli di Torino, un pezzo di arredo urbano: si tratta delle tipiche fontanelle pubbliche della Città di Torino, color verde bottiglia che come bocchettoni d’acqua hanno una testa di toro.
Sono molto particolari perché l’acqua esce dalla testa, mentre a terra c’è una griglia di scolo con uno spazio per far dissetare gli animali. L’acqua è assolutamente potabile. C’è chi le fotografa solamente. Chi beve. È comunque un’esperienza. L’ex sindaco Valentino Castellani, la notte della sua elezione, venne ripreso dalle telecamere festeggiando la vittoria mentre si dissetava da un Torèt. Con il passare del tempo sono diventati anche argomento per armare un simpatico scherzo. “Vi porto a bere qualcosa al toro verde”. Il turista o gli amici in vista magari per la prima volta nella nostra città si aspettano chissà qualche locale tipico. Ed invece giunti sul posto tutto si risolve con una risata ed una bevuta rigorosamente gratuita di acqua.
Il piccolo toro verde compare sempre più spesso nei negozi che promuovo i souvenir di Torino accanto ovviamente a quelli raffiguranti la Mole, il grande classico dei gadget.
I piccoli toretti dispensano acqua ai turisti e ai torinesi, sono poco più di 800 e sono disseminati in tutta la città di Torino. I Torèt sono legati alla rete idrica di Torino per un miglior funzionamento e per evitare lo spreco d’acqua.
Alcuni dicono che le fontanelle risalgano alla fine dell’800, altri invece sostengono che siano state installate più presumibilmente all’immediato dopoguerra, nei primi anni ’30. Il rapper torinese Willie Peyote, uno dei protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo, ha intitolato Sindrome di Tôret, l’album pubblicato nell’ottobre del 2017.
Negli scorsi anni è nato un progetto che si chiama “I Love Toret” che ha come obiettivo quello di mappare tutte le fontanelle della città, e offre inoltre la possibilità di adottare gratuitamente uno o più Torèt.
È anche stata sviluppata un’applicazione per iPhone (iTorèt) per poter rintracciare più agevolmente le fontanelle in giro per la città.
Un’ultima curiosità sulle fontanelle torinesi riguarda la possibilità di comprarne una da mettere nel proprio giardino, identica all’originale, presso le Fonderie Lamperti che si occupano della loro produzione. Acquistare una copia di un Torèt costa 1.159 euro più IVA. Non proprio a buon mercato. Ma questo è relativo, ci mancherebbe, ogni tasca ha una sua peculiarità, come ci piace immaginare per ogni Torèt, disseminato per la città di Torino.
Francesca Annicchiarico
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm