Oggi per la rubrica Time’s up ne parliamo con Laura Vallaro, portavoce nazionale di Fridays Italia e studentessa di Scienze forestali e ambientali presso l’Università di Torino
TORINO - Pur non avendo la risonanza mediatica che meriterebbe, la deforestazione delle foreste vergini è un fenomeno di proporzioni significative che, negli ultimi due anni, ha interessato particolarmente la foresta amazzonica.
Fondamentalmente, le conseguenze del disboscamento si riassumono nella perdita di un ecosistema indispensabile per la salubrità del pianeta e di un essenziale patrimonio di biodiversità, nonché nella lesione dei diritti fondamentali delle comunità indigene.
Ad aggravare il quadro, interviene il trattato Eu-Mercosur di libero scambio fra l’Unione Europea e alcuni paesi del Sud America (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), nato per dare vita ad una grande area di libero commercio, di cui faranno parte 800 milioni di persone.
Questo risultato sarebbe il frutto della deregolamentazione degli scambi fra i due blocchi, finalizzata all’incremento delle importazioni europee di carne bovina, soia e biocarburanti, cui farebbe da contrappeso un aumento delle esportazioni di automobili nei Paesi sudamericani.
Considerata, quindi, la natura dell’accordo, è indubbio che le ripercussioni non investirebbero solo l’agricoltura europea, ma anche le industrie latinoamericane, a quel punto vincolate a un’economia orientata all’export di materie prime. “Dovremmo piuttosto favorire lo sviluppo di economie solide, diversificate e resilienti, privilegiando le filiere corte e il mercato interno”, sostiene a tal proposito Monica Di Sisto, portavoce della campagna italiana.
Inoltre, anche l’impatto ambientale sarebbe significativo; in particolare, le esternalità di questo progetto aggraverebbero ulteriormente lo stato della foresta amazzonica.
Ecco perché, dopo 20 anni per la sua definizione, il progetto si trova nuovamente in una fase di stallo.
La Francia si è collocata in una posizione di aperto contrasto con le politiche del presidente brasiliano Bolsonaro sulla deforestazione, e anche Austria, Francia, Belgio e Lussemburgo si sono fatte avanti.
L’Italia, a livello istituzionale, ha mostrato un approccio timido al problema, nonostante siano molte le persone determinate a impedire la ratifica del Trattato Eu-Mercosur e che, a tal fine, hanno avviato una raccolta firme.
Valentina D’Antino
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm