Notizie Raccontiamo la cronaca bianca, rilanciando anche le notizie degli enti territoriali, Comune, Città Metropolitana, Regione, Camera di Commercio, Unione Industriale.

Ricca ed eterogenea la sezione sport, raccontiamo le partite della Juve, del Toro con la cronaca, le pagelle e le voci. Ci occupiamo del tennis e degli altri sport. Ricca la sezione interviste, dove si alternano i personaggi politici ed istituzionali più importanti del territorio. Ed infine tantissimi video con contributi di vip e persone della porta accanto che raccontano esperienze vissute in città e sul territorio regionale.

News

Informazioni in tempo reale: notizie per data

Interviste Intervista ad Alessandro Gaido, Presidente dell’Associazione Piemonte Movie

Intervista ad Alessandro Gaido, Presidente dell’Associazione Piemonte Movie

Nasce il Factory, Film LabContest destinato a registi under 30 che vogliono realizzare cortometraggi


Oggi abbiamo intervistato Alessandro Gaido Presidente dell’Associazione Piemonte Movie che si occupa anche di curare Piemonte Factory presentato da poco un Film LabContest destinato a filmmaker under 30 che unendo formazione e produzione accompagnerà i selezionati nello sviluppo del progetto di un cortometraggio fino alla sua realizzazione e alla presentazione in una speciale sezione del Torino Film Festival. Si avvale della direzione artistica del regista Daniele Gaglianone e di un forte network di realtà istituzionali giocando un importante ruolo nel dialogo tra i protagonisti del sistema cinema piemontese e il territorio: Piemonte Factory è un progetto a cura di Associazione Piemonte Movie promosso da Regione Piemonte Film Commission Torino Piemonte Museo Nazionale del Cinema Torino Film Festival AGIS ANEC in collaborazione con i Comuni capoluogo delle 8 province regionali.

 8 aprile, 2021
Interviste Authos, modello di business vincente. Smart Lab e Authos Play i fiori all’occhiello

Authos, modello di business vincente. Smart Lab e Authos Play i fiori all’occhiello

Intervista al Presidente e Ceo, Francesco Di Ciommo: “Le persone e le loro idee motori del cambiamento”


MONCALIERI Le opportunità vanno sapute cogliere. Facendo le scelte giuste prima di essere travolti dagli eventi. La svolta in Authos porta un nome e un cognome: Francesco Di Ciommo. L attuale Presidente e Ceo di Ford Authos ha maturato un’esperienza professionale pluriennale a carattere internazionale in seno ad importanti gruppi automobilistici ricoprendo ruoli di responsabilita in varie aree gestionali dal controllo di gestione al marketing strategico fino all’area commerciale. DI Ciommo indica le strategie necessarie per mettere alle spalle la crisi e superare la pandemia. Il modello sostenibile è uscire dalle logiche tradizionali del mercato. I social e in generale il mondo digital rappresentano delle opportunità. Anche se la formula magica del cambiamento sta nelle persone e nelle loro idee. Inoltre ha evidenziato le linee guida di questo processo virtuoso che ha portato Authos a diventare il primo dealer in Italia del marchio Ford ed un esempio di innovazione per l’Europa. Smart Lab e Authos Play sono due dei fiori all occhiello della grande visione imprenditoriale del manager italiano. Antonio Paolino

 6 aprile, 2021
Interviste Ieri, Moggi e domani: una simpatica chiacchierata aspettando il derby della Mole

Ieri, Moggi e domani: una simpatica chiacchierata aspettando il derby della Mole

Intervista a Big Luciano: aneddoti, riflessioni sul mondo del calcio, il rapporto con l’avvocato Agnelli, la sua Juve, gli anni a Torino, il caso Cristiano Ronaldo


TORINO Ha scritto la storia del calcio italiano. Su questo non ci piove. Sono da poco passate le ore 13 quando Luciano Moggi varca l’ingresso dell’hotel Golden Palace di Torino. Codazzo al seguito. Tutto cambi affinch nulla cambi. Simpatico sempre con la battuta pronta. Operativo. Big Luciano è fatto così un fiume in piena. Qualche domanda Luca poi devo andare a pranzo mi aspettano per un appuntamento mi ammonisce. Certo gli rispondo. Ci sediamo. L’orologio scorre. Il tempo passa inesorabile quando parla di calcio di derby vissuti da una parte e dall’altra di Andrea Agnelli dell’avvocato di Ronaldo e della sua Juve un viaggio appunto fra passato presente e futuro. Gli si illuminano gli occhi. Troppo forte la voglia di raccontare storie e aneddoti di rivendicare scelte e successi del passato un passato ormai remoto che difficilmente tornerà. Una cosa però è certa: tutto si può dire di Luciano Moggi tranne che non sia stato uno dei più grandi ed illuminati dirigenti del calcio italiano. Anche se come diceva Fran ois de La Rochefoucauld soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti . Luca Pasquaretta

 1 aprile, 2021
Interviste Atto di forza: il notaio Andrea Ganelli si racconta in una lunga intervista

Atto di forza: il notaio Andrea Ganelli si racconta in una lunga intervista

Leading Law, la passione per la politica e l’arte contemporanea, la Torino del futuro, la cucina, lo sport, la visione della vita


TORINO Che Andrea Ganelli non sia un notaio come gli altri te ne accorgi non appena varchi la porta del suo studio nel cuore della Crocetta. Più che la forma impeccabile e quella grandeur innegabile che avvolge la sua professione colpiscono due cose più di tutto: le tante foto presenti nel suo studio scalpi prestigiosi flash indelebili che raffigurano pagine e pagine di storia di Torino. E poi le diverse opere di arte contemporanea belle colorate sfarzose ma simpatiche disseminate un po’ qua e un po’ là. Non a caso che sia chiaro. Logica e dettagli. Colori e amore per il suo lavoro. Perch ogni millimetro quadrato del suo quartier generale è ragionato pensato studiato. Come le parole che il notaio centellina per raccontare e raccontarsi. È stata una chiacchierata lunga e piacevole piena di spunti di riflessione. Da lui passano un po’ tutti per un consiglio per fare un atto ma soprattutto chi inizia a posare la prima pietra per costruire un sogno una nuova impresa una start up. Sognare. Appunto. Come diceva Walt Disney: Se puoi sognarlo puoi farlo . Lui partì dal topolino. Il notaio Ganelli ama Zio Paperone raffigurato in uno dei suoi quadri presenti nello studio. Sul dipinto campeggia una scritta: If we re not talking business. I don t want to listen . Tradotto: se non parliamo di affari non voglio ascoltare. Luca Pasquaretta

 30 marzo, 2021
Interviste La visione di Marco Boglione: il genio, l’imprenditore, il filantropo

La visione di Marco Boglione: il genio, l’imprenditore, il filantropo

Video intervista con il patron di BasicNet: esperienza, intuizione, Torino, le Atp Finals, le Olimpidi, la politica, la cultura


TORINO I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio amava ripetere Leonardo Da Vinci. Attraverso i dettagli Marco Boglione ha saputo cogliere l’attimo. È riuscito a realizzare i suoi sogni costruendo qualcosa di grande diventando così un brand un’icona un vanto per il nostro territorio e l’Italia ma anche un esempio da seguire soprattutto per i più giovani per chi ama stupire creare costruire intraprendere. Dettagli appunto. Marco Boglione lunedì 8 marzo non un giorno qualunque ci ha aperto le porte del suo ufficio della sua BasicNet diventata un colosso. Abbiamo chiacchierato affrontando diverse tematiche: il Covid e le conseguenze le prossime elezioni amministrative a Torino il ruolo e i diritti delle donne l’imprenditoria la digitalizzazione l’innovazione l’impegno sociale ma anche la cucina e le Atp Finals e le Olimpiadi. Un piccolo grande viaggio nell’universo di Marco Boglione risposte che fanno riflettere. Perch la differenza tra qualcosa di buono e qualcosa di grande è l’attenzione ai dettagli. Luca Pasquaretta

 11 marzo, 2021
Interviste Il direttore Gabriele Diverio racconta il suo GLocal Film Festival

Il direttore Gabriele Diverio racconta il suo GLocal Film Festival

Edizione online dall’11 al 15 marzo: apertura dedicata al documentario “Manuale di Storia del Cinema”


TORINO Gabriele Diverio direttore del GLocal Film Festival che sarà online dall’11 al 15 marzo commenta con Il Turinista l’edizione che sta per aprirsi e dispensa consigli ai nostri lettori. L’intervista è stata realizzata qualche ora prima della morte di Claudio Coccoluto che per uno strano sverzò del destino è tra i super protagonisti del doc Disco Ruin dedicato all’universo delle discoteche oggi purtroppo messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria che ha travolto la nostra quotidianità. E infine Diverio da buon Turinista anticipa un lungo viaggio nella storia dei cinema torinesi.

 4 marzo, 2021
Interviste L'obiettivo di Stefano Wurzburger a Torino: “E' una città bellissima e poco sfruttata, adesso ci penso io...”

L'obiettivo di Stefano Wurzburger a Torino: “E' una città bellissima e poco sfruttata, adesso ci penso io...”

Uno tra i più importanti fotografi di moda, anche alla corte del Papa, resident coach del Cinema District Hub di Mirella Rocca


Torino acquisisce il top tra i fotografi di moda il napoletano Stefano Wurzburger. Uno dei giovani obiettivi più interessanti nel panorama delle passerelle capace di passare da una sfilata a una giornata con il Papa di cui è stato ufficialmente a servizio senza fare una piega e conferendo ogni volta all’immagine un tocco di naturale perfezione. Il suo arrivo in città si deve alla fortunata intuizione di Mirella Rocca e Domenico Barbano del Cinema District Hub di Palazzo Saluzzo Paesana accademia di moda e cinema dove Wurzburger è diventato coach e con cui realizza shooting ed eventi. In primis Hoas la grande settimana della moda firmata ancora una volta dalla coppia Rocca Barbano. Perch ha scelto Torino? Torino è una meta molto bella ma sfortunatamente non è sfruttata fotograficamente parlando quanto dovrebbe. Ho avuto l’onore di fotografare Torino grazie alla collaborazione con il CDH di Mirella Rocca e Domenico Barbano . Com’è la moda oggi al tempo del Covid 19? Le restrizioni sicuramente influiscono in quest’ambiente diventa tutto più asettico. Le sfilate di moda devono svolgersi senza pubblico e quindi manca il calore e l’emozione che esso regala bisogna aver pazienza ricordando che lo sguardo fotografico visibile anche con la mascherina riesce a regalare emozioni . Quanta tecnica e quanta improvvisazione nelle sue foto? Bella domanda! Sicuramente c’è tanta tecnica e non si smette mai di imparare nonostante sia il mio mestiere da tanti anni continuo a studiare e non mi sento mai arrivato soprattutto per quanto riguarda la post produzione. Ma la tecnica va sicuramente affiancata alla creatività esplorare immaginare e appena arrivo in un luogo nuovo è sempre una sorpresa anche per me . Com’è il Papa come soggetto fotografico? Il Papa è una persona meravigliosa esattamente come appare nei media molto semplice e disponibile e quando ti parla ti guarda negli occhi cosa non da tutti. Ho avuto il piacere di fotografarlo infatti è uscito anche un libro con le mie fotografie nell’Arcidiocesi di Napoli durante una sua visita pastorale . Com’è Torino in foto? E’ una città meravigliosa e visitarla a piedi mostra la sua vera essenza così da riuscire ad assaporarla e viverla e scovare gli angoli più belli dalla sua architettura ai monumenti alla natura. Mi sono davvero innamorato di Torino e spero di scoprire sempre più angoli da poter fotografare . La moda estiva quest’anno come sarà? Vedremo dipende anche dalle restrizioni spero ovviamente di tornare alla normalità il prima possibile e lo speriamo tutti. L’inverno scorso l’estate scorsa ci hanno dato la riprova del fatto che nonostante le limitazioni si può fare arte anche attraverso la telecamera di un telefono o di un computer . Info. www.cdhub.it

 1 marzo, 2021
Interviste Agire ora, il manifesto di Fridays for Future Torino: emergenza climatica ed ambientale

Agire ora, il manifesto di Fridays for Future Torino: emergenza climatica ed ambientale

Fare rete. Informare. “Servono piani e sistemi mirati a livello nazionale e globale, non c’è più tempo da perdere” hanno rilanciato gli attivisti locali Sara, Letizia, Alessio e Edoardo


TORINO Quello dei Fridays for future è un movimento ambientalista di protesta ormai conosciuto a livello internazionale. Anche Torino come molte altre città ha il proprio gruppo di attivist composto non solo da studenti ma anche da lavoratori e insegnanti che cooperano e collaborano allo studio di strategie finalizzate ad ottenere attenzione dalle istituzioni affinch queste mettano in atto politiche idonee a frenare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Sara Letizia Alessio e Edoardo ci hanno raccontato però come la quotidianità loro e degli altri membri del gruppo fatta sostanzialmente di presidi di confronto e di contatto diretto con la popolazione sia stata stravolta dalla pandemia. Uno degli obiettivi principali del movimento è infatti fare rete perch da soli non ce la possiamo fare afferma Alessio spiegando come la creazione di una profonda consapevolezza collettiva sia il presupposto imprescindibile per ottenere l’attenzione necessaria da parte della politica. Inoltre come precisato da Edoardo bisogna sfatare un falso mito: quello degli effetti positivi che l’emergenza sanitaria avrebbe prodotto a livello climatico e ambientale. Tali effetti infatti non sono destinati a durare nel tempo perch frutto di una chiusura totale e repentina e non di una strategia a lungo termine. Sebbene ogni crisi contenga in s il germe di un futuro potenzialmente migliore anche in questo momento storico il rischio è quello di pervenire ad un risultato diametralmente opposto investendo risorse europee in progetti inquinanti. Allo stato attuale non sono più sufficienti gesti piccoli e individuali ma occorrono piani e politiche mirate che operino su scala nazionale e possibilmente globale. Il principale ostacolo è quello culturale. La popolazione ha una visione troppo limitata e non comprende ancora che la lotta per la salvaguardia del clima e dell’ambiente è in primis una lotta per la sopravvivenza della razza umana. Non si tratta solo di salvare gli orsi polari i ghiacci o le specie a rischio di estinzione ma di prevenire disastri ambientali che di questo passo andranno a colpire gran parte della popolazione mondiale causando numerose morti e dando vita a incontrollabili flussi migratori. È quindi di vitale importanza informare e sensibilizzare il maggior numero di persone per rendere consapevoli di un problema che le riguarda più di quanto pensino. Abbiamo incontrato e conosciuto Sara Letizia Alessio e Edoardo 4 giovani attivist di Fridays for Future Torino che hanno raccontato la loro esperienza e il loro agire quotidiano in questa lunga intervista che vi proponiamo in maniera integrale e senza filtri. Ogni settimana proporremo un loro intervento nella nostra nuova rubrica Time s up perch agire ora non può essere solo un manifesto ma una necessità. Valentina D’Antino

 27 febbraio, 2021
Interviste Il Magnifico Guido Saracco, il Rettore del Politecnico si racconta

Il Magnifico Guido Saracco, il Rettore del Politecnico si racconta

L’amore per Torino, i suoi studenti al centro di tutto, l’ateneo al tempo del Covid, le sfide, i progetti, la politica, la Juve, la cucina, la corsa, i social


Intervista esclusiva di Luca Pasquaretta TORINO Puntualissimo sorridente. Mancano pochi minuti alle 11:30. È venerdì. Il Magnifico Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha appena concluso una conferenza di ateneo in streaming molto partecipata. Gli impegni si susseguono ad un ritmo incalzante. E’ operativo attento ed estremamente gentile. Mancano ormai pochi giorni 24 febbraio dall’inaugurazione dell’anno accademico. Ci apre le porte del suo ufficio al primo piano in corso Duca degli Abruzzi. Il tempo di posizionare il cavalletto e scambiare due battute tipo Report? sorriso e poi inizia questa lunga interessante e piacevole chiacchierata che abbiamo pensato anche di trascrivere. La tecnologia è meravigliosa ma a volte fa qualche capriccio e per questo ce ne scusiamo con i nostri lettori e amici se l’audio non è il massimo. Grazie Magnifico Rettore per aver accettato l’invito de Il Turinista . Perch un giovane appena diplomato dovrebbe scegliere il Politecnico di Torino? Intanto perch nella prospettiva di trovare un posto di lavoro il nostro Politecnico è un luogo dove formarsi che dà grandi garanzie e soprattutto perch stiamo riformando il modo in cui prepariamo i nostri laureati per trovare un posto di lavoro in Italia innanzitutto per contrastare quella che è una tendenza ormai da troppo tempo invalsa ossia di preparare ottimi ingegneri ed architetti che però poi in grande quantità si trovavano a lavorare per multinazionali e lasciare il Paese questa è un po’ la novità che abbiamo deciso di mettere in campo Questa emergenza sanitaria rischia di modificare il piano strategico 2018 2024 del Politecnico? Certamente ci ha portato a riflettere ancora più in modo stringente e a porci delle domande sul futuro ha anche portato delle criticità di gestione che ci hanno assorbito ma non abbiamo perso l’inerzia che avevamo guadagnato nel dare comunque attuazione al piano strategico. Siamo andati avanti sull’area di sviluppo industriale sulla riforma dei nostri percorsi formativi abbiamo retto grazie al lavoro dei nostri docenti dei nostri tecnici dei nostri amministrativi che hanno sostanzialmente dato vita da una settimana all’altra ad un ateneo virtuale da un ateneo fortemente in frequenza come eravamo per la ricerca e le attività che facciamo siamo prossimi a ritornare finalmente grazie al piano vaccinale a ripopolare l’ateneo credo che questo sarà il semestre più complesso di tutta la gestione perch un pochettino si sono perse quella pazienza quella motivazione quell’adrenalina che all’inizio ci avevano fatto fare questo miracolo ma terremo duro. Questa mattina abbiamo fatto una conferenza di ateneo molto partecipata dalla nostra comunità eravamo circa 500 persone ci siamo rifatti gli auguri per tenere duro e per dare ai nostri studenti il miglior servizio possibile e alle nostre imprese e ai nostri enti territoriali maggior supporto con la ricerca l’innovazione e il trasferimento tecnologico. E quindi sono ottimista Il 24 febbraio l’inaugurazione dell’anno accademico sarà in streaming? Evidentemente non può essere diversamente e sarà dedicata alla formazione. Se l’anno scorso abbiamo parlato molto del ruolo di impatto che un’università ha nella società: dal rapporto che intrattiene con i corpi della politica con gli enti governativi l’industria in un insieme di azioni che stanno diventando in questo territorio sinergiche e concordi per dare impulso alla nostra economia alla creazione di posti di lavoro alle nostre imprese quest’anno invece ci concentriamo sulla formazione che è un po’ la prima missione di un ateneo in generale e su come stiamo riformandola per renderla più efficace per la società in cui viviamo che sta cambiando rapidissimamente Ci ha colpito il titolo della Lectio che terrà la professoressa emerita Alison James Creative Teaching for Challengin Time . Quali sono quali potrebbero essere questi insegnamenti creativi per questi tempi difficili? Guardi la nostra società si contraddistingue per una complessità che non c’è mai stata nella storia dell’uomo in questo contesto in cui una preparazione fortemente specialistica era richiesta dall’industria dagli enti territoriali da chi dava lavoro ai nostri formati non è più pagante come prima noi dobbiamo formare dei professionisti che siano specializzati ma devono anche dotarsi di quelle che si chiamano soft skills cioè la capacità di comunicare di lavorare in gruppo di risolvere problemi complessi di pianificare un progetto che fatalmente non porteranno avanti da soli ma con altri devono avere capacità di leadership ma anche essere al momento giusto gregari ed esercitare quelle che si definiscono thinking skills la capacità di ragionare sviluppare il senso critico la responsabilità sociale di quello che si progetta tecnologicamente questa è un’innovazione ancora più importante e per questo stiamo cercando di dotare i nostri ingegneri come già capita per i nostri architetti di conoscenza nella scienza nuova della società abbiamo varato nelle triennali un progetto che si chiama grandi sfide che interessano l’umanità fra cui la salute il clima lo sviluppo inclusivo mettiamo gruppi di lavoro di studenti a lavorare con un tecnologo e un umanista nella risoluzione di problemi associati a queste dimensioni poi abbiamo le challenge le sfide dove arrivano delle aziende degli enti territoriali a porre delle sfide di innovazione risolte le quali potrebbero ricavare un vantaggio per le aziende medesime e per la società in generale ma anche gruppi di lavoro interdisciplinari di studenti affiancati da un designer da un economista gestionale un meccanico vanno ad inventare qualcosa di nuovo l’ingegnere è colui che inventa crea le tecnologie non esistono prima e le creano i technology di nuovo questa dimensione di collaborazione interdisciplinare vuol dire anticipare un po’ quello che fatalmente faranno all’interno delle aziende in cui lavoreranno le pmi hanno bisogno di questo tipo di impulso dopo abbiamo percorsi più intraprendenti che esercitano questa creatività e queste soft skills e poi l’alta scuola politecnica dove stiamo sperimentando quest’anno in collaborazione con il politecnico di Milano per gli studenti selezionati a parteciparvi una formazione ritagliata sulle caratteristiche dei singoli da sempre eroghiamo una formazione standard in cui noi progressivamente aggiungiamo delle competenze facciamo esami seguendo la stessa classe una delle sfide per il futuro è far sì che ciascuno riceva la formazione che valorizza meglio le sue caratteristiche e le sue attitudini . Una delle grandi sfide potrebbe anche essere quella di creare più spazio per i giovani. Questo però non è un Paese per giovani perch ? Guardi parto dal contesto di Torino che sta invecchiando nonostante le università torinesi portino molti studenti da fuori è chiaro che se riuscissimo a radicarli qui facendoli lavorare e creare famiglie parlo e scherzo molto con i miei studenti indiani che sono notoriamente prolifici provo trattenervi qui e fate le famiglie gli dico il vero nodo è riuscire a radicare sul territorio opportunità di lavoro qualificate riuscire a far atterrare a Torino e in Piemonte grazie alle competenze che possono mettere in campo Politecnico ed Università insieme imprese che diano posti di lavoro qualificati. Solo a quel punto riusciamo a risolvere il problema. Quello che capitava è che noi costruivamo degli eccellenti ingegneri che però completavano le loro formazioni nelle multinazionali e finivano di lavorare all’estero e non tornare più nel breve termine e proprio nel momento in cui un neolaureato trova un lavoro e mette su una famiglia crea una continuità contrastando così l’invecchiamento che ci caratterizza Gli studenti universitari a Torino sono tanti all’incirca 100 mila portano reddito e vantaggi economici non indifferenti. Questa emergenza sanitaria però ha svuotato ulteriormente la città? E’ un periodo storico contenuto ovviamente dobbiamo fare molta attenzione a questioni di tipo sanitario nell’ambito di regole che impediscono di popolare le aule come potevamo fare prima però abbiamo aderito ad un appello del ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica di cercare di far tornare in presenza quante più persone possibili specialmente le matricole per loro seguire le lezioni in aula ha un’importanza fondamentale dopo di che teniamo duro e fra un anno penso che rivivremo quella che era la Torino che da un po’ si è smarrita . Una città per essere sostenibile deve essere vivibile? La qualità della vita è un elemento di sostenibilità. Lei sa che oggi la sostenibilità si parametra su 17 obiettivi di sviluppo sostenibile non è più semplicemente una parametrizzazione di tipo climatica piuttosto che di efficienza energetica riguarda l’intero insieme di fattori che regolano la vita dell’uomo sulla terra tra cui certamente la qualità della vita che deve essere associata ad una sostenibilità di un modello che deve evolvere Appunto qual è il rapporto tra la tecnologia e la sostenibilità ambientale le piace di più la bicicletta o il monopattino l’ha provato? Non ho provato il monopattino Corro corro tanto. Ma questo è un dettaglio che mi appassiona perch mi porta a consumare le energie che prendo con il cibo in eccesso risata ndr . Ma mi porta anche a riflettere vado in trance è bene che non capiti in bicicletta perch sarebbe molto pericoloso altra risata ndr . Guardi però il cambiamento verso il sistema di mobilità sostenibile non può avvenire con la bacchetta magica facendo una mossa come quella dei monopattini ma deve avvenire con una progressiva ristrutturazione di un intero sistema e questo è complesso e merita uno studio di dettaglio bisogna cercare di fare un progetto molto razionale sicuramente possiamo dare una mano come Politecnico abbiamo gli esperti giusti sia per sviluppare le tecnologie ma anche progettare questo tipo di transizione Innovazione aerospazio Parco della Salute turismo ed enogastronomia potrebbero essere gli asset principali per dare a Torino un nuovo impulso verso uno sviluppo sostenibile inclusivo e attento alla qualità della vita? Sicuramente è quello che stiamo facendo. C’è una grande alleanza possiamo definirla il coraggio della concordia tra noi e l’Università di Torino questo è un vantaggio enorme siamo complementari come competenze ciascuno ha i propri ambiti di particolar forza penso all’Università di Torino e al Parco della Salute 4 dipartimenti di medicina un ambito dove anche la biochimica è di eccellenza internazionale dove noi possiamo dare una mano con i nostri ingegneri biomedici. Pensi che bello sarà un Parco della Salute dove si trova un dipartimento di medicina con un dipartimento di ingegneria biomedica dove medici ed ingegneri progettano sistemi per operare nuovi farmaci nuove tecnologie per la salute con gli studenti che frequentano gli stessi corsi fanno scambi con le imprese che si trovano pazienti esperti studenti che magari poi arruoleranno. E poi il concetto delle comunità di conoscenza e di innovazione che stiamo sviluppando al Parco della Salute con una prospettiva un po’ più lontana ma immediatamente a Mirafiori sulla manifattura 4.0 e l’autoveicolo in corso Marche con l’aerospazio intorno all’Environment Park l’economia circolare e l’energia del futuro area che ha un suo corrispettivo con l’Università di Torino che sta promuovendo a Grugliasco con il nuovo campus che si chiama Città della Scienza dove si parlerà di agraria chimica verde biochimica e biotecnologia etc a fare una sorta di partenariato scientifico. Il turismo il commercio sono dimensioni un po’ meno vicine alle competenze del Politecnico che potrà comunque dare una mano sul fronte delle tecnologie . Torino magari non sarà più città della Fiat dell’automobile ma sarà sempre di più la città del Politecnico. Mi ha colpito molto un progetto dell’Ordine degli Architetti Bottom Up dove rilanciano il partnenariato pubblico privato. Potrebbe essere quella una strada per riqualificare zone dismesse o in difficoltà? Invece Torino sarà sempre la città dell’autoveicolo della mobilità anche grazie a quello che fa il Politecnico non dobbiamo demordere sono convinto che il rapporto con Stellantis riuscirà a rilanciare il partnerariato che funziona in maniera brillante con FCA. Quello che diceva prima sono importanti in questo periodo in fondo quelle aree di sviluppo sono punti di convergenza dell’Università con le associazioni datoriali e con grandi player industriali c’è bisogno di unire le energie si parla in inglese di coopetition che è un misto fra collaborazione e competizione la coopetizione è quello che serve adesso fare massa critica perch sempre di più si compete a livello di ecosistemi in cui si è alleati dovendo per forza di cosa competere a livello globale . L’intelligenza artificiale salverà il mondo o ci complicherà la vita? Nasce per fare meglio le cose e in maniera più efficiente e di fatto sta sconvolgendo il modo in cui si controllano i processi industriali si pianificano i progetti di erogazione dei servizi è un plus notevole è una cosa positiva che a Torino si realizzerà con la testa pensante il Centro di Intelligenza Artificiale italiana è una grande sfida in cui gli atenei torinesi daranno il loro contributo non dimentichiamo che è un centro di ricerca italiano. Per quello che riguarda l’autoveicolo nel decreto rilancio dal Mise abbiamo avuto un finanziamento per diventare un punto di riferimento italiano . Ha ascoltato i discorsi alle Camere di Draghi è l’uomo giusto per rilanciare l’Italia? Non entro nei dettagli ne ho stima in questo momento anche in politica penso ci sia bisogno del coraggio della concordia e che io ho grande rispetto della politica e della competenza penso che anche le scelte dei politici siano sagge è un momento in cui tutti insieme possiamo avere un progetto di buon senso sono ottimista sul fatto che si riesca a conseguire uno sviluppo inclusivo: non è n di destra n di sinistra è la cosa che serve adesso per tenere insieme la società e portarla ad un progresso che migliori la qualità della vita. Le ricette classiche non funzionerebbero La destra e la sinistra esistono ancora? Si può parlare ancora di queste classificazioni? In questo momento siamo in una situazione tale di crisi un modello da seguire contemporaneamente garantisce inclusività e sviluppo un modello complesso che solo con la concordia estendendolo alle migliori risorse che ha il Paese credo ci siano le condizioni. Conosco molti ministri. Il professor Cigolani è stato il mio capo quando ero in IT il professor Giovannini fondamentale per lo sviluppo sostenibile ha partecipato alla scorsa inaugurazione dell’anno accademico conosco il dottor Franco quando era Ragionerie generale dello Stato mi aveva ricevuto per discutere del bilancio delle università italiane è stato molto piacevole abbiamo le condizioni giuste e sfruttare al meglio la grande opportunità dei fondi Europei Next Generation Eu che daranno impulso a questa progettualità Corre tanto ci ha detto. Gioca anche a tennis? E’ contento delle Atp Finals che arriveranno in città in autunno o avrebbe preferito le Olimpiadi Invernali? Le ATP sono una mia passione vera e propria andavo spesso a Londra e sono un grande fan di Federer è un mito di grande eleganza sono contento che le ATP saranno a Torino chiaramente le olimpiadi erano importanti ma adesso abbiamo le Universiadi nel 2025 a cui abbiamo aderito anche per la possibilità di avere progetti ora per allora case per atleti che poi diventino collegi universitari per studenti meno abbienti: ad oggi disponiamo di 2.000 posti lesto a fronte di 8000 aventi diritto Quale è il rapporto del Magnifico Rettore con i social? Inesistente perch non mi appassiona non ho mai aperto profili personali sui social anche perch con il mio mestiere faccio già parte di una comunità di circa 40.000 persone di cui 4.500 dipendenti universitari e circa 36.000 studenti e abbiamo le nostre piattaforme di comunicazioni interne sono un ingegnere nerd risata ndr Come se la cava in cucina? Me la cavo ma non ho una passione particolare anche se sono un ingegnere chimico e la cucina in un certo senso nel mescolare ingredienti si può ritenere assimilabile. Una sua giornata tipo? In questo particolare momento storico è tutto più complesso: la creazione di una università virtuale non è stata esente da problemi dormo poco ma resisto responsabilmente faccio quello che devo e posso per la mia comunità il rettore in questa fase è una colonna che non può cedere nonostante lo straordinario lavoro di tutti i collaboratori speriamo di tornare presto ad una dimensione più umana . Il luogo di Torino che ama di più? Sospiro ndr Abito nel centro di Torino e ne sono innamorato quando esco di casa è bello parlare con tutti ieri ero ospite sul grattacielo della Reale Mutua in piazza Castello sono rimasto a bocca aperta dalla vista di questa citta bellissima: l’infilata del Guarini la chiesa di San Lorenzo la cappella del duomo da lì il panorama è mozzafiato ancora di più di quello della Mole Torino ha mille angoli imperdibili in questo momento adoro il lungo Po andando verso San Mauro dove vado a correre per due ore tra andare e tornare la domenica e mi sta segnando positivamente la vita . Tifa Juve o toro? Juve ma da piccolo tifavo inter mi piaceva Sandro Mazzola poi mi è capitata una bronchite dopo l’altra inizi anni 70 mi hanno tolto le tonsille e ricordo che chi arrivava a curarmi con i raggi x a casa mi metteva Hurrà Juventus sul comodino erano i tempi di Bettega Anastasi mi hanno trasmesso la passione per la Juve. Crede in Dio? Quando mi fanno questa domanda risponde sempre che la mia morale si sovrappone a quella cattolica non ho questa forte fede cattolica anche se mia madre va in chiesa tutte le domeniche ho seguito alcuni percorsi cresima battesimi e ho approfondito la lettura della bibbia che trovo essere un grande testo sono forte del fatto che la mia morale coincide per molti aspetti con quella cattolica.

 21 febbraio, 2021
Interviste Riccardo D’Elicio, il signore dello sport torinese: una vita per il Cus

Riccardo D’Elicio, il signore dello sport torinese: una vita per il Cus

Professore e presidente: la sfida di Just The Woman I Am, il sogno delle Universiadi del 2025, il ruolo cruciale degli studenti, i consigli per il futuro sindaco


TORINO Lo sport insegna lo sport è sudore sacrificio passione. Lo sport è maestro di vita tempra. È gioie e dolori. Sconfitte e vittorie. Di tutto un po’. Kobe Bryant amava ripetere: Non importa quanto segni ma uscire dal campo felice . Si illumina il viso di Riccardo D’Elicio presidente del Cus Torino quando nel suo ufficio di via Braccini 1 parla di sport dei suoi ragazzi della sua squadra di atleti e collaboratori. È orgoglioso il presidente seppur provato da questo anno di Covid che ha mutato inesorabilmente lo sport il modo di viverlo e di praticarlo ma è felice appunto quando racconta dei suoi studenti delle sfide che intende vincere prima di lasciare il testimone del Cus nel 2022. C’è da colorare di rosa l’Italia con Just The Woman I Am. Ci sono le Universiadi del 2025 da conquistare. E poi le Atp Finals di tennis strappate grazie alla tenacia della sindaca Appendino a cui riserva parole dolci e di stima. Ed ancora le Olimpiadi del 2006 e quelle sfumate del 2026 una ferita ancora aperta. Riflessioni e spunti insomma. Ma anche consigli. Ed infine il futuro di Torino senza perdere di vista la politica e le prossime elezioni amministrative che catalizzeranno l’attenzione sul capoluogo piemontese. Insomma tutto rigorosamente griffato Riccardo D’Elicio presidente e professore lucano di nascita torinese d’adozione per tutti il signore dello sport torinese dopo una vita dedicata al Cus Torino. Luca Pasquaretta

 18 febbraio, 2021