Bianconeri sconfitti a Monza: a 7 punti dalla vetta. In Champions ancora a secco. L’allenatore toscano nel mirino. Solo la società lo difende
TORINO - Processo ad Allegri. Esonerarlo subito o aspettare la prossima partita? Confermarlo oppure scaricarlo?
Dilemmi che agitano il sonno di Andrea Agnelli e della società. Risultati deludenti, squadra senza gioco. Contestato da tifosi, sempre più solo nello spogliatoio, difeso solo dai dirigenti, il tecnico toscano è nel centro del mirino. La sua Juve, costruita in estate insieme a Nedved, Cherubini e Arrivabene, è in crisi nera. Non riesce più a vincere.
La sconfitta di Monza è stata una sorta di resa. Infortuni e preparazione non possono e non devono essere un alibi. Questione di programmazione, di preparazione e di scelte tecniche, di cui è responsabile Allegri.
La Juve si trova ad un bivio: cambiare immediatamente oppure attendere ancora? Bologna in campionato e Maccabi Haifa in Champions League le ultime chance per raddrizzare una stagione che rischia di essere fallimentare senza 2 vittorie. Allegri guadagna 7 milioni netti (più 2 di bonus) all’anno. Il suo contratto scade a giugno del 2025. Esonerarlo sarebbe un costo insostenibile per le casse della Juve. Fino alla fine oppure cambiare? Senza risultati sarebbe impossibile difenderlo ad oltranza. In casa bianconera funziona cosi: vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm