La nuova rotazione di tessuti in esposizione a cura di Maria Paola Ruffino dal 22 febbraio
Una nuova tappa nella scoperta della bellezza della seta nelle collezioni tessili di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino. La rotazione dei manufatti esposti nella sala tessuti del museo, a cura di Maria Paola Ruffino, offre un viaggio nell’arte tessile dal XIV al XX secolo, con una nuova scelta di tessuti e abiti che corre sul filo conduttore della seta. Il velluto, il più ricco e magniloquente dei tessuti, illustra lo splendore delle stoffe tardomedievali e rinascimentali, spesso intessute d’oro, lavorate in Italia e richieste da ogni aristocrazia, non solo d’Europa. Fiorentino è il telo dall’iconico motivo a melagrane e fiori di cardo, in oro e cremisi, fiorentino anche il più raffinato velluto ‘ad arabeschi’ verdi e argento, di ispirazione orientale, molto vicino a quello prodotto per la sposa di Cosimo de Medici, Eleonora di Toledo, che lo indossa nel celebre ritratto eseguito dal Bronzino intorno al 1545, conservato agli Uffizi di Firenze. Attraverso i pattern a schema geometrico che caratterizzano le composizioni decorative della seconda metà del XVI secolo, il percorso tocca i fiori e le volute del gusto barocco per arrivare ai disegni fantasiosi elaborati a Lione per l’abbigliamento nel XVIII secolo. Grazia e leggerezza dominano il disegno, che unisce elementi del mondo naturale, resi in modo quanto mai naturalistico, ad architetture, cineserie ed esotismi, in composizioni di grande varietà ed effetto. Dalla metà del Settecento, la decorazione tessile va incontro alla progressiva semplificazione che accompagna l’affermarsi del gusto neoclassico: la seguiamo nelle stoffe in cui i fiori si miniaturizzano e si sovrappongono a sfondi rigati, lasciando poi le sole righe quali protagoniste.
Nel clima storicistico della seconda metà dell’Ottocento, e ancora nel secolo successivo, torneranno in gran copia i diversi modelli decorativi elaborati nei secoli precedenti, rivisitati dalle manifatture tessili prendendo ispirazione dai manufatti antichi raccolti nei musei.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm