Finisce così l’edizione 2021 che passerà alla storia per il boom di pubblico e vendite. L’evento tornerà a maggio nel 2022, lo stesso mese di Eurovision
“Le persone che sono venute al Salone ci hanno fatto capire che non abbiamo sbagliato a scommettere nonostante l’incertezza”, esordisce così, Guido Biino, il presidente del Salone del Libro, durante la conferenza stampa di chiusura, oggi, del Salone dei record: di spettatori, 150.000, più del 2019, di vendite, di gradimento. Il Salone del riscatto che ha riportato Torino e l’Italia indietro nel tempo, a prima del Covid, ma puntando sul futuro per un presente senza precedenti. Fatto di code agli ingressi, regolati e senza disordine, entusiasmo e tanto amore per i protagonisti assoluti: loro maestà i libri. “Un record senza precedenti” ha detto il direttore Nicola Lagioia, lo stesso che giovedì in apertura non pensava certo ai numeri tanta era la felicità per potere rientrare di nuovo e in tanti al Lingotto. “Persone di tutte le provenienze e di tutte le età sono arrivate al Lingotto. In più, c'è stato per la prima volta un abbassamento sensibile dell'età media, tantissimi giovani e giovanissimi, facce che al Salone non si erano mai viste. È successo qualcosa” ha detto ancora Lagioia. E da qui, ancora, la conferma che nel 2022 il Salone del Libro tornerà nelle sue date di maggio, lo stesso mese dell’Eurovision con cui tenterà di andare a braccetto. Il periodo scelto dovrebbe essere dal 13 al 17 maggio, l’Eurovision dal 10 al 14. Ma tutto potrebbe cambiare.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm