Si comincia il 15 giugno con l'"Elisir d'amore” di Donizzetti cui seguirà “Madama Butterrfly"
Come anticipato più volte il Teatro Regio di Torino chiuderà i battenti fino all'autunno per effettuare i lavori di restilyng necessari ma non lascerà orfano il suo pubblico. Dal 15 giugno al 22 settembre, infatti, si trasferisce all'aperto con un programma e una location mozzafiato. Il suo palcoscenico sarà niente di meno che il Cortile di Palazzo Arsenale Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito,
via dell’Arsenale 22. E' qui che andranno in scena le opere più attese a partire dall'"Elisir d'amore” che inaugurerà il Regio Opera Festival. A Difesa della Cultura.
«Per rappresentare il Festival abbiamo scelto un’immagine di rinascita e libertà, e mai come oggi mi sento fiera di presentare il frutto del nostro lavoro ricco, di proposte e destinato a un pubblico variegato, reso possibile grazie alla sinergia tra i soggetti coinvolti, che ringrazio per la dedizione e la tenacia che hanno dimostrato. La magnifica cornice del Cortile di Palazzo Arsenale, gioiello settecentesco nel cuore della città inaugurato nei giorni scorsi dopo un accurato restyling (realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, di Intesa Sanpaolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino), accoglierà un palco di 500 metri quadri e una platea per mille spettatori in assoluta sicurezza. Da giugno a settembre i cittadini e i turisti potranno finalmente riprendere consuetudine con l’arte, la musica e lo spettacolo dal vivo>, ha detto il commissario speciale Rosanna Purchia.
Dopo Donizzetti in scena fino al 20 luglio, ecco “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini (3, 7 e 9 luglio ore 21); “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo (7, 10 e 12 agosto ore 21); e, infine, “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini (11, 15 e 18 settembre ore 21).
In mezzo ai titoli del grande repertorio brillano due gustosissimi cammei settecenteschi, diretti antenati di quello che è poi diventato il genere dell’opera buffa. Sarà come vedere (quasi) la stessa storia – una storia di riscatto ed emancipazione femminile piena di gag e situazioni comiche – attraverso le penne di due autori: Giovanni Battista Pergolesi per “La serva padrona” (17 e 20 luglio ore 21), e Georg Philipp Telemann per “Pimpinone” o le nozze infelici (24 e 27 luglio ore 21), mai eseguito a Torino.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm